In fiamme i boschi della Val Trompia. Roghi sul monte Maniva e a Pezzaze

Decine di volontari sono al lavoro da giovedì in quota, ma il vento e la siccità rendono tutto più difficile

Da quattro giorni i vigili del fuoco e i volontari dell’anticendio sono al lavoro

Da quattro giorni i vigili del fuoco e i volontari dell’anticendio sono al lavoro

Collio (Brescia), 30 gennaio 2022 -  Ancora lavoro senza sosta per i vigili del fuoco e per i volontari dell’antincendio boschivo della Comunità Montana di Valle Sabbia e della Provincia di Brescia, attivi nel sedare due roghi in alta Valle Trompia: sul Monte Maniva e sopra Pezzaze, in prossimità dei Colli di San Zeno. Aree queste particolarmente complicate, sia perché impervie, sia perché si trovano al confine con altre valli: la Valcamonica e il Sebino bresciano i colli di San Zeno e la Valle Sabbia e la Valcamonica il Monte Maniva. È dunque imprevedibile la direzione che le fiamme, a seconda del vento, possono prendere e le zone in cui il fuoco può estendersi. L’incendio più vasto è quello che imperversa da giovedì sul Monte Maniva, dove ci sono impianti sciistici che, ha dichiarato la società di gestione, non sono stati toccati e sono lontani dalle fiamme e che sono attualmente in funzione. Ieri, per tutto il giorno, nella zona compresa tra Collio e Pezzaze sono entrati in azione quattro elicotteri dell’anticendio boschivo e un Canadair, che hanno contribuito a spegnere i vari focolai, collaborando attivamente al lavoro fatto dagli uomini e donne che si stanno impegnando indefessamente orami da decine di ore. In azione, oltre ai vigili del fuoco di Brescia e dei distaccamenti del territorio, ci sono anche molti volontari della Protezione Civile, specializzati negli interventi di spegnimento in zona montana e boscosa. In entrambi i casi, come per altri incendi scoppiati nei giorni scorsi tra cui quello sulla Corna Blacca a Pertica Bassa e quello sul Monte Maddalena a Brescia, l’origine parrebbe dolosa. È da chiarire se si tratti della mano di piromani o di falò accesi per liberarsi di verde e ramaglie senza portarli in smaltimento. L’unico luogo dove sono stati trovati degli inneschi deliberatamente posizionati è la Corna Blacca, dove l’incendio è stato appiccato in una decina di punti da una o più persone. In questo caso potrebbe trattarsi di una vendetta contro qualcuno o del tentativo di danneggiare qualche proprietario. Solo nella serata di ieri il duro lavoro degli uomini intervenuti nel tentativo di spegnere i roghi che avevano ripreso vigore hanno avuto la meglio sulle fiamme. Nel bresciano negli ultimi dieci giorni si è registrato un incendio al giorno. La Regione Lombardia e il Dipartimento Nazionale di protezione Civile hanno diramato lo stato di allerta alta, dovuto anche al vento intenso, che però ieri in serata si è fatto più blando. In totale nel bresciano, negli ultimi giorni, sono andati persi quasi 300 ettari tra bosco e pascoli. Un allarme quello legato agli incendi che ha coinvolto anche il resto della Lombardia, ieri oltre a Colio e Pezzaze i vigili del fuoco e i volontari dell’antincendio sono intervenuti anche a Roncobello, Ponteranica e Sorisole in provincia di Bergamo, Varzi a Pavia e Carenno in provincia di Lecco. Alcuni di questi roghi non sono stati ancora spenti completamente e obbligheranno i volontari a lavorare anche durante la domenica.