FEDERICA PACELLA
Cronaca

Il metrò di Brescia trasformato in un’opera d’arte: nasce il primo Metro Urban Museum d’Italia

Affidata all'artista veneziano Peeta l'installazione dell'inaugurazione sulla facciata del deposito della metropolitana di via Magnolini. Murales viaggianti anche su quattro vagoni

L'opera artistica sulla facciata del deposito della metropolitana

L'opera artistica sulla facciata del deposito della metropolitana

Brescia, 1 aprile 2025 – Mobilità, street art e innovazione culturale: a Brescia, nasce Metro Urban Museum, il primo museo di arte urbana integrato nella rete metropolitana. Un’esperienza artistica che non ha precedenti, quella inaugurata a Brescia, dove, dal deposito della metropolitana di via Magnolini si dirama un museo senza biglietti, senza barriere, accessibile a tutti e in continua trasformazione, con 600 metri quadrati di superficie verticale e 4 treni in transito nella città per un totale di circa 2.000 metri quadri di arte urbana. Per l’inaugurazione è stata presentata ufficialmente l'installazione "Explicit Dynamics” del veneziano Peeta, uno dei massimi artisti di urban art, capace di trasformare semplici pareti in giochi geometrici tridimensionali.

Un vagone della metropolitana trasformato in murale viaggiante
Un vagone della metropolitana trasformato in murale viaggiante

Dinamiche esplicite

Explicit Dynamics è un murale monumentale realizzato sulla facciata di uno degli edifici del deposito metro e su un intero convoglio in movimento, inspirato ai metodi scientifici impiegati per studiare l’aerodinamicità dei mezzi. Il murale con il suo caratteristico utilizzo di forme fluide e volumi intersecati, sembra esplodere dalla superficie, ridefinendo la percezione dello spazio architettonico. Lo spazio espositivo si estenderà oltre il deposito di via Magnolini e i treni, arrivando a comprendere anche le stazioni della metro e le opere che già ospitano, e che vi verranno ospitate in futuro, con un percorso di visita tra installazioni di artisti di fama internazionale creato appositamente per tutti coloro che vogliono scoprire come si esprime l'arte contemporanea a Brescia e provare l'esperienza particolare ed innovativa del museo diffuso.

Un artista internazionale

Dopo i contributi di Luca Font, J. Demsky e Joys è dunque Peeta, nome d’arte di Manuel Di Rita, originario di Marghera, a essere protagonista. “L’obiettivo delle mie composizioni (pittoriche, scultoree e murali) – racconta l’artista, molto noto anche all’estero, nella sezione “bio” del suo sito peeta.net – è l’interazione geometrica delle forme con l’ambiente circostante. Il mio fine nel dipingere su parete, in particolare, è quello di dialogare con il contesto confinante, architettonico o meno, secondo i parametri strutturali e culturali che lo caratterizzano”.  Peeta collabora con diverse “crew” (squadre) di street artist, dall’Ead crew di Padova alla Fx crew e Rwk crew, entrambe di New York. Nato e cresciuto come graffiti writer, è oggi un artista multidisciplinare attivo nell’ambito della pittura, della scultura e del muralismo. Le sue opere lo hanno spinto, negli anni, ben oltre i confini italiani e la sua arte, attraverso festival e mostre di risonanza mondiale, è ormai approdata in tutti i continenti.

Aperto al pubblico da oggi, martedì 1 aprile, l'ingresso è gratuito e sono possibili visite su prenotazione per gruppi con un minimo di 15 persone e un massimo di 50. La durata della visita è di 45 minuti circa. Per info e prenotazioni contattare comunicazione@bresciamobilita.it.