Il chiosco La Vela si “allarga” troppo, è da demolire

Le strutture realizzate senza permessi sia su suolo comunale che demaniale

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Un bancone bar con impianto idraulico per il lavandino, un bancone da quattro metri, un portico di 30 metri quadrati, un secondo portico con serramenti in vetro, un’insegna pubblicitaria lunga 5 m posizionata sul tetto e 16 moduli composti da elementi metallici travi e pilastri con copertura apribile. Questi non sono che alcuni degli interventi che, dopo le segnalazioni delle minoranze, il Comune di Paratico ha ordinato di demolire. Il motivo dell’ordine emesso dl Municipio del paese alla fine del lago Iseo è che le strutture, ormai in bella evidenza da molti mesi e che hanno consentito di ingrandire di molto il chioso La Vela, sito di fronte all’ex albergo Ca Bianca, sono state realizzate senza gli opportuni permessi, sia su suolo comunale sia demaniale. A firmare l’ordinanza è stato l’architetto Mara Plebani, responsabile dell’ufficio tecnico comunale. "L’interrogazione che abbiamo presentato a luglio, dove chiedevamo conto delle attività commerciali che avevano pagato o meno il plateatico – commentano dalla minoranza Sosteniamo Paratico - era originata dalla volontà di valutare se veramente l’amministrazione avesse aiutato nella ripartenza post-Covid i nostri commercianti". Presa in considerazione l’interrogazione il Comune, con i tempi necessari, ha preso i propri provvedimenti. "Bene - dice Dario Balotta di Legambiente (foto) - ma perché l’ordinanza di demolizione del Tar dei due supermercati in area ex piscine non è stata eseguita? Sorprende inoltre che l’Autorità di Bacino che sovrintende la gestione non si sia accorta di nulla dopo oltre 5 mesi dalla installazione". L’Autorità ha fatto sapere che solo "una minima parte della struttura sorge su area demaniale, di avere segnalato la questione al Comune, competente nella gestione della situazione". Mi.Pra.