
Sergio Leali e Nunzia Vezzola
Brescia, 8 aprile 2017 - Riviste scientifiche ben scritte e autoprodotte, persino un libro sul cristianesimo spiegato ai ragazzi. "Lo ha scritto il più piccolo, aveva 11 anni, lo ha spedito anche ai due Papi". Nunzia Vezzola e Sergio Leali mostrano con orgoglio i progetti editoriali dei loro due figli adolescenti, che da 6 anni non vanno a scuola. Nunzia e Sergio, insegnante lei, architetto lui, una casa sul Garda, hanno infatti scelto l’homeschooling.
"Da una rilettura della Costituzione e della normativa abbiamo scoperto che la scuola non è obbligatoria, che i genitori sono i soli responsabili dell’educazione e della formazione dei loro figli e che possono assolvere a questo loro compito con modi diversi". Una scelta forte, che però rimette al centro la famiglia. "Non si tratta di sfiducia verso la scuola – spiega Sergio – ma un modo diverso di provvedere all’educazione dei ragazzi".
Nunzia e Sergio sono in contatto con una cinquantina di famiglie sul lago che hanno già scelto o stanno pensando a questa possibilità. "Da Einstein a Agatha Christie, da Churchill a Jimmy Wales, cofondatore di Wikipedia, la storia offre numerosi esempi di homeschooler che hanno avuto successo. Università come Yale e Harvard accolgono gli homeschooler a braccia aperte".
I loro figli leggono una ventina di libri all’anno, di cui la maggior parte in inglese, giornali tutti i giorni, parlano più lingue, praticano sport, fanno musica. Il più grande vorrebbe fare il medico. Ma come ci si prepara a fare l’insegnante dei propri figli? "Imparando a pensare non in termini di materie e di programmi da svolgere, di controlli da eseguire e giudizi da esprimere. Nell’homeschooling, il genitore incoraggia, propone, non fa il maestro".
Non esiste una giornata tipo: si fanno viaggi, si legge, si discute, tutto diventa pretesto per imparare e conoscere. I ragazzi lavorano in modo autonomo su temi che li appassionano. "Nessuno è tuttologo, ma tutti sono in grado di incoraggiare e sostenere il proprio figlio durante il suo processo di formazione". Ma è una scelta alla portata di tutti? "Si, adatta a tutti i ragazzi. Per i genitori, implica delle scelte forti, la disponibilità di tempo ad esempio, ma non servono titoli di studio, né disponibilità economiche particolari. Li aiutiamo a seguire le predisposizioni senza spegnere la vitalità".