Guerra, un anno di aiuti Porte aperte a 30.755 profughi nelle province della Lombardia

Continua la mobilitazione per raccogliere e spedire farmaci nei luoghi più colpiti dal conflitto. Olga, la volontari ucraina di Brescia: "Anniversario doloroso, non vediamo l’ora che sia finito"

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di Federica Pacella

"Un anniversario doloroso, come lo è stato tutto l’anno". Olga è una delle ucraine che, ormai da un anno, segue la gestione del magazzino di Castenedolo (Brescia), uno dei punti di riferimento per chi vuole aiutare la popolazione ucraina. "Anche domani (oggi per chi legge) partirà un tir. Servono soprattutto medicinali per il primo soccorso, ma anche per malattie gravi, perché molti hanno sospeso le cure. Non ci fermiamo, andiamo avanti fino a che non vinciamo". Questa sera una fiaccolata in partenza da piazza Garibaldi alle 19, organizzata dalla comunità ucraina bresciana, ricorderà l’anniversario dell’invasione russa. Molte altre iniziative sono in programma in diverse città lombarde in questi giorni (il programma è sul sito sbilanciamoci.info). "Basta evocare Irpin, Bucha, Mariupol – ricorda Olga – per ricordare il terrore. I nostri soldati tengono duro, abbiamo tante perdite, ma hanno recuperato anche tanti territori. Speriamo che facciano fermare Putin, per il bene del mondo". I contatti con chi è rimasto in Ucraina sono costanti. "Molti di quelli che erano venuti in Italia sono tornati indietro e non vogliono più scappare dall’Ucraina. Non vediamo l’ora che tutto finisca: siamo pronti per partire e ricostruire tutto".

Secondo i dati della Protezione civile aggiornati al 17 febbraio, in tutta la regione le richieste di protezione temporanea internazionale sono state 30.755, di cui 7.785 a Milano, seguita da Brescia (5.111) e Bergamo (3.385). A Varese se ne registrano 2.933, a Pavia 2.114, a Lecco 1.077, a Como 1.841, a Sondrio 672, a Lodi 502. Gli arrivi però sono stati almeno 40mila. "Non sappiamo oggi effettivamente quanti ucraini siano rimasti", spiega l’assessore alle Politiche sociali del Comune di Brescia Marco Fenaroli.