Brescia, 5 luglio 2024 – La compagna Antonella e il figlio di nove anni rientrati in Italia in treno, lui determinato a proseguire la latitanza nella penisola Iberica. È questo l’ultimo sviluppo della fuga di Giacomo Bozzoli, condannato in via definitiva dalla Cassazione per l’omicidio dello zio Mario Bozzoli avvenuto nel 2015 nella fonderia di Marcheno.
Antonella Colossi interrogata
A dare conferma del rientro nel Bresciano di Antonella Colossi e del bambino sono stati i genitori della donna, che sono andati ad accoglierli alla stazione di Chiari. Non è indagata, ma è sotto interrogatorio come persona informata dei fatti al comando provinciale dei carabinieri di Brescia. Tanti i "non so" e "non ricordo" che la donna ha pronunciato davanti ai militari che stanno cercando di ricostruire i giorni in cui lei con il figlio e il compagno Giacomo Bozzoli, condannato all'ergastolo, sono andati all'estero in Spagna, a Marbella.
Le date degli spostamenti
Ancora da capire le date esatte degli spostamenti, con l'albergo prenotato per un periodo dal 20 al 30 giugno. La donna ha infatti raccontato che la mattina del 23 giugno lei, il bambino e il compagno erano a bordo della Maserati Levante intestata a Giacomo Bozzoli passata tra le 5.51 e le 6.03 da tre portali - lettori di targa tra Manerba del Garda e Desenzano. E in effetti l'auto di Giacomo Bozzoli è stata ripresa dalle telecamere di Soiano del Lago il 22 giugno, alle 17.47. Si tratta della sera prima della data in cui è stata indicata la partenza del 39enne, della sua compagna e del loro figlio. Poi il primo luglio la famiglia si è separata.
La scomparsa di Giacomo Bozzoli
Di Giacomo Bozzoli si sono perse le tracce da lunedi 1° luglio, giorno della sentenza definitiva di ergastolo decretata dalla Cassazione a Roma. In realtà, come si è capito, la famiglia aveva già lasciato l’Italia da giorni, e aveva trascorso il periodo dal 20 al 30 giugno in un albergo di Marbella in Andalusia. Nella struttura alberghiera risulta essere stato registrato solo il passaporto della donna.
Lunedì i carabinieri si erano recati nella sua villa di Soiano, sul lago di Garda, per portare in carcere l’uomo. Nei suoi confronti il 3 luglio la Procura di Brescia ha emesso un mandato di cattura europeo. Il 23 giugno alle 5 e 51 del mattino era stato registrato un passaggio della Maserati Levante intestata a Bozzoli a Manerba del Garda, passaggi immortalati anche dalle telecamere della vicina Desenzano. Poche ore prima invece, l’ultimo accesso a Whatsapp.
In questi giorni si sono susseguiti gli appelli e gli inviti rivolti al 39enne, in particolare dei suoceri preoccupati del coinvolgimento nella fuga all’estero di figlia e nipote, perché rientrasse in Italia e si consegnasse alle autorità.