Gardone Riviera (Brescia) – I conti non tornano. Soprattutto quando aumentano. E allora, cari ristoratori: non si possono evitare rincari a tavola ? Non le ha mandate a dire, come è del resto nel suo stile. Giordano Bruno Guerri, presidente di Fondazione Vittoriale, storico, intellettuale e provocatore (sempre con gusto), capace di trasformare un gioiello d’arte e cultura come la casa di D’Annunzio in una meta visitata da quasi 300mila persone all’anno, stavolta la missiva l’ha mandata a quattro ristoratori di Gardone Riviera, in difesa dei dipendenti della Fondazione. Oggetto del contendere è stata la richiesta di aumento del costo dei pasti erogati al personale che si ferma a pranzo in quei locali. Immediato il tam tam tra le chat, fino a che la mail non è arrivata anche all’associazione dei commercianti di Gardone, che ha chiesto subito un appuntamento fra i rappresentanti di categoria, l’amministrazione e lo stesso Guerri.
Presidente, lei ha scritto ai ristoratori perché volevano aumentare il prezzo dei pasti. Ci racconta cosa è accaduto?
"Premetto che non volevo dare pubblicità a questa vicenda. Doveva rimanere un fatto privato perché, come si dice, i panni sporchi si lavano in famiglia".
Nella lettera ha citato l’associazione commercianti, che si è sentita in dovere di intervenire, perché la sua lettera ha ingenerato una polemica tra tutti gli esercenti che si sono sentiti offesi.
"Mi spiace che il contenuto del carteggio sia uscito da loro, nella lettera ho ricordato che il Vittoriale fa parte dell’associazione commercianti di Gardone. Ormai è andata così. Ho ricordato ai ristoratori che, negli ultimi anni, i frequentatori di Gardone Sopra sono notevolmente aumentati. Senza il Vittoriale, non ci sarebbero certo questi numeri a Gardone. Quindi ho chiesto una manifestazione di riguardo verso i lavoratori del Vittoriale, rinunciando all’ulteriore aumento del costo dei pasti a loro carico. Inoltre, ho ricordato che da parte sua il Vittoriale ha avuto, fino ad ora, una particolare attenzione, non aprendo un ristorante che pure sarebbe lecito e vantaggioso aprire all’interno delle mura".
Quanti sono i dipendenti del Vittoriale? E di che aumento si parlava?
"Sono 43. Hanno un buono pasto fornito dal Vittoriale che vale 7,2 euro. Alcuni ristoratori, non tutti, hanno chiesto di aumentare a 8,50 – 9 euro, ma non al Vittoriale, bensì ai singoli lavoratori che avrebbero dovuto mettere i soldi di tasca propria. Ho trovato questa richiesta poco amabile verso persone che lavorano tutto il giorno anche a loro vantaggio".
Nella lettera ha evidenziato anche qualche perplessità sui suoi conti.
"Ho detto che, riguardo ai nostri rapporti personali, sono stupefatto che non si riservi al presidente e direttore generale del Vittoriale il minimo sconto: anzi più volte ho dovuto notare, vigilando i conti, che i miei vengono maggiorati contando sull’ipotesi che io non li controlli".
La presidente dell’associazione di commercianti ’Gardone Europa’, Monica Tessarolo, ha detto di voler risolvere la questione, cercando di trovare un accordo con convenzioni, buoni sconto o altro dedicato a residenti, lavoratori e attività di servizio del territorio per tutti e non solo per il Vittoriale o per 4 ristoratori. Lei ha avuto riscontri dai destinatari della lettera?
"Un ristoratore, da cui sono stato a pranzo ieri (giovedì per chi legge, ndr) si è scusato e ha assicurato che non ci sarà nessun aumento. Io mi auguro che questo possa essere il parere di tutti. Nel 2023 il Vittoriale ha avuto 291 mila visitatori, quest’anno saranno di più: tutti consumano qualcosa, faccia conto di quanti soldi arrivano grazie a noi. Mi pare il minimo che non ci siano aumenti".