
di Federica Pacella
Stagione fortunata per i cercatori di funghi. Le condizioni ambientali sono state ottimali per favorire la crescita di porcini, russule, cantarelli e chiodini, che hanno già richiamato l’attenzione degli appassionati. Coldiretti ha registrato un vero e proprio boom, spinto dal ritorno di sole e alte temperature, ma anche dalla voglia di trascorrere tempo libero all’aria aperta passeggiando tra i boschi senza lo stress da distanziamento sociale per l’emergenza Covid. Nella provincia di Brescia sono 171mila gli ettari di boschi dove la stagione di raccolta funghi si preannuncia veramente interessante.
"Abbiamo rilevato presenza importante di porcini a zone – precisa Susanna Mariotti, micologa della Vallecamonica - per ora pochi chiodini e siamo aspettando russule, in generale la presenza funghi è cresciuta parecchio dopo un avvio lento, al punto che nella sua seconda parte la stagione potrebbe rivelarsi migliore di quella del 2019".
L’attività di ricerca non ha solo una natura hobbistica, ma anche una funzione economica a sostegno delle aree interne boschive, dove rappresenta un’importante integrazione di reddito per chi rifornisce negozi e ristoranti di prodotti tipici locali, con effetti positivi sugli afflussi turistici. L’intero comparto della montagna, in un anno difficile per l’intera economia del paese, beneficia dunque della presenza dei funghi. "Sono numerosi i turisti che vengono nella valle a cercare funghi – racconta Luca Costa segretario di zona Coldiretti di Breno-Edolo – e questo genera un indotto per il settore turistico della ristorazione e del pernottamento ma non solo, la presenza di questi miceti in grandi quantità e dalla elevata è necessario alle strutture della ristorazione e agli agriturismi che offrono al cliente un prodotto locale che racconta di un territorio unico per bellezza e biodiversità".
Anche nella Bergamasca, in Valle Brembana, la stagione è iniziata da poco, ma sembra che sia buona, soprattutto per i porcini. É necessario, tuttavia, evitare le improvvisazioni e seguire alcune importanti regole, rivolgendosi all’ispettorato micologico di Ats per il riconoscimento dei funghi destinati al consumo. Non mancano, inoltre, i corsi per evitare di incappare in intossicazioni (a dicembre, un’intera famiglia bresciana era finita in ospedale). Domani, a palazzo Mo.Ca. in via Moretto a Brescia, parte il corso promosso dal circolo micologico ‘Giovanni Carini’ con il Museo di Scienze naturali, per imparare a riconoscere i funghi.