REDAZIONE BRESCIA

Addio alla professoressa: l’abbraccio di Niardo ai figli Francesco e Alice

I funerali di Gloria Trematerra, uccisa dal marito di Paola Cominelli

Tra i tanti presenti anche gli studenti del liceo Golgi dove insegnava

Niardo, 23 aprile 2015 - «Perdona Gloria la miopia che non ci ha permesso di vedere le tue difficoltà». È don Angelo Corti, parroco di Niardo, a chiedere scusa a nome della comunità, al termine della sua omelia durante i funerali di Gloria Trematerra, l’insegnante uccisa a coltellate venerdì sera dal marito, Tullio Lanfranchi, dal quale si stava separando. Nei primi banchi i figli Francesco e Alice, le sorelle e i familiari, poi gli studenti del liceo Golgi con la maglietta dell’istituto, qualche collega con le scarpe rosse simbolo della lotta al femminicidio e poi la comunità di Niardo che, pur conoscendo poco l’insegnante e le sua famiglia, ha voluto comunque essere presente e testimoniare affetto e partecipazione.

Il nome di Tullio, il padre e marito che ha alzato il coltello per ben otto volte contro la moglie e contro la figlia, che ha cercato disperatamente di difendere la madre, non viene mai fatto.

Don Angelo ricorda l’affetto dei suoi studenti per Gloria, ricorda come lei abbia lasciato la sua città, Napoli, solo per amore, ricorda come fosse una rosa che mostrava solo i fiori nascondendo le spine, si rivolge ai figli per dir loro che lui c’è. E poi le preghiere dei suoi studenti e le testimonianze dei colleghi, di un’ex studentessa della classe a cui qualche anno fa la “profe” scrisse una lettera dopo la maturità.

Poi quella di Francesco, il figlio 21enne di Gloria, studente universitario che viveva lontano dalla famiglia. Ha chiesto di rendere onore a sua mamma, di non rincorrere approssimazioni e falsità, ha ringraziato la madre perché lo ha lasciato libero di scegliere ciò che era meglio per lui.

Dopo la cerimonia funebre il corteo, che attorno alle 15 aveva lasciato la chiesetta degli Angeli Custodi dove Gloria era stata accolta mercoledì, si è diretta verso il cimitero del paese dove, per volontà dei figli, la salma della professoressa amata da tutti riposerà per sempre.