Fratellini uccisi a Ono San Pietro, il padre assassino capace di intendere e di volere: chiesto l'ergastolo

Lo hanno stabilito i periti nominati dal Tribunale di Brescia nel corso del processo con rito abbreviato, la cui sentenza è prevista per il 19 dicembre. La perizia contestata dalla difesa

Davide e Andrea, morti il 16 luglio 2013 a Ono San Pietro

Davide e Andrea, morti il 16 luglio 2013 a Ono San Pietro

Brescia, 21 novembre 2014 - Pasquale Iacovone è pienamente capace di intendere e volere. Lo hanno stabilito i periti nominati dal Tribunale di Brescia che hanno visitato il padre che a Ono San Pietro, nel Bresciano, il 16 luglio 2013, uccise i due figli di 7 e 11 anni, morti carbonizzati.

È in corso a Brescia il processo con rito abbreviato. Pasquale Iacovone, rimasto gravemente ustionato nell'incendio che divampò nella sua abitazione, non è presente in aula. C'è invece l'ex moglie e madre dei due bambini, Erika Patti. Dopo la relazione dei periti, il processo è ripreso con la discussione.

Per l'uomo è stata chiesta la condanna all'ergastolo, la sentenza è prevista per il 19 dicembre. All'uscita dal Tribunale lo zio dei due bambini, Omar Patti, è stato molto duro. «La richiesta di ergastolo è il minimo - ha detto -. Solo perché in Italia non c'è più la pena di morte». Il legale di Iacovone, l'avvocato Gerardo Milani, ha chiesto per il suo assistito l'assoluzione, contestando la perizia psichiatrica