"Filippo era una persona buona, ma invisibile"

"Filippo era una persona buona, ma invisibile"

"Filippo era una persona buona, ma invisibile"

Filippo è morto solo, nascosto

in un piccolo magazzino

di Verderio che era diventato

la sua casa. È stato ritrovato

tre settimane dopo, la notte

di Pasqua, perché Filippo

era un invisibile: non aveva familiari né amici stretti,

solo qualche conoscente

che lo aiutava come poteva. Filippo Sclafano aveva 55 anni, era originario della Sicilia. Molto probabilmente è stato stroncato da un malore nel sonno.

I suoi resti verranno sottoposti

ad autopsia. Filippo non aveva un lavoro e nemmeno un’abitazione. Ufficialmente risiedeva a Carnate, ma era stato sfrattato per come aveva ridotto l’appartamento in affitto. Nonostante non avesse

un posto dove andare,

era molto orgoglioso

e perciò non chiedeva niente

a nessuno. Si riparava

di nascosto in uno sgabuzzino della bocciofila comunale

di Verderio, dov’è stato rinvenuto rannicchiato

su un materasso, con addosso

una maglia, senza documenti.

"Ogni tanto mio fratello

e io gli chiedevamo di darci

una mano con qualche lavoretto per potergli dare qualche soldo perché non avrebbe mai accettato l’elemosina –

racconta Roberto Spagnolo,

uno dei pochi che hanno provato ad assisterlo –

Era una persona buona.

Non lo vedevamo né sentivamo da poco meno di un mese.

Gli avevamo dato un telefonino, ma risultava spento".

Ora il feretro di Filippo

è ricomposto nella camera mortuaria dell’ospedale

di Merate. Nessuno lo ha reclamato, Filippo verrà così seppellito nel campo comune del cimitero o di Robbiate

o di Verderio.

"Vorremmo organizzare una raccolta fondi per regalargli almeno una semplice lapide – annuncia Roberto – È stato dimenticato da vivo, è giusto che tutti possiamo ricordarlo degnamente da morto".

Daniele De Salvo