
Giorgio Arrighini, patron del ristorante Ai Frati di Vello di Marone
Ponte di Legno (Brescia), 30 aprile 2020 - I ristoranti della Valle Camonica e dell’Alto Sebino potrebbero non aprire le serrande il prossimo primo di giugno e se lo faranno sarà per protestare contro il Governo Conte. Parola di molti pubblici esercenti, che si dicono ridotti all’esasperazione. "Con i vari gruppi della Valcamonica stiamo ponderando di fare una serrata bianca e non aprire a giugno – spiega lo chef Giorgio Arrighini, patron de I Frati di Vello di Marone –, per noi lavorare con le limitazioni previste sarà impossibile. Inoltre: chi ci tutelerà legalmente? Se un cliente che verrà da noi fosse asintomatico e contagiasse un membro del personale cosa accadrà? Ci chiuderanno il ristorante? Chi pagherà per il danno? Intanto continuerò a fare consegne e asporto per i miei cari clienti, che non ho intenzione di lasciare".
La situazione è ritenuta critica, anche in questo momento, specie per chi si trova in zone panoramicamente meravigliose, come il Lago Moro, ma lontano dai centri abitati e logisticamente meno facili da raggiungere. "L’asporto per il mio locale sarà difficile – spiega Isacco Fedriga del Ristorante la Cuna del Lac di Angolo Terme –. Spingerò sicuramente sul servizio a domicilio almeno fino alla riapertura. Se sarò aperto sarà più complicato perché dovrei assumere una persona per questo servizio".
Anche a Edolo sono esasperati, come spiegano Marco e Daniela di Dedda dell’Osteria di bacco. "Noi abbiamo chiuso i primi di marzo per opere di restauro pagate senza finanziamenti. Non abbiamo mai riaperto. Non sappiamo come faremo a riprenderci, anche se naturalmente ci rimboccheremo le mani". "È scandaloso che non si possa pianificare nulla in previsione della stagione estiva – conclude Marco Bezzi del San Marco di ponte Di Legno, anch’esso appena restaurato –. Le perdite a Ponte e nelle località turistiche, se si aprirà i primi di giugno, sono circa del 33%. Un terzo della stagione è perso. Il resto della Valle che lavora coi residenti oscilla invece tra il 25 e il 30%. Di certo così non possiamo andare avanti, anche se penso che riaprire a giugno in termini di sicurezza sia giusto".