
Eleonora Pilenga e Davide Di Gloria, novelli sposi sulle rive del lago di Iseo
Brescia, 18 maggio 2020 - Brescia e il Bresciano pronti a ripartire, con tutti i se e tutti ma del caso e, soprattutto, nel rispetto di prescrizioni e linee guida. La città, per decisione della Prefettura, ieri è stata l’unica in Italia ad effettuare una serie di “prove di apertura” di bar e ristoranti. A coordinare le operazioni sono stati il capo di Gabinetto della Prefettura, Stefano Simeone, e il presidente dell’Istituto Espresso Italiano, Luigi Morello. Nell’iniziativa sono stati coinvolti i gestori di un bar caffetteria con posti all’interno, un bar in zona universitaria quasi privo di posti a sedere e una trattoria nel Quartiere del Carmine. Hanno collaborato diverse comparse, servite a capire come comportarsi. I risultati non sono mancati.
Ai locali servirà un addetto che, dall’esterno, indirizza i clienti, capendo se fanno parte dello stesso nucleo famigliare e, quindi, possono stare vicini, o se sono amici e quindi devono rispettare le distanze. Tutti dovranno essere accompagnati al tavolo e indossare le mascherine fino a quando si siederanno e quando si rialzeranno. Al bar si pagherà quando si ordina e poi ci si sposterà per il servizio. Per quanto riguarda i menù alcuni hanno scelto i Qr Code da inquadrare col telefono, altri classiche lavagne da mettere all’esterno.
Intanto, se a Brescia ci si allena all’accoglienza, ieri a Iseo il sindaco, Marco Ghitti, ha celebrato il primo matrimonio in tempo di Lockdown, grazie a una speciale deroga che ha consentito di utilizzare il parco Garelli che si trova in riva al lago e che riaprirà solo oggi. Hanno partecipato alla cerimonia solo i testimoni, il sindaco, il segretario comunale e gli sposi: Davide Di Gloria di Milano e Eleonora Pilenga di Seriate, residenti a Cremona. "Quando abbiamo incontrato il sindaco ci ha fatto i complimenti e ci ha ringraziato per avere scelto Iseo, che ha visto nascere il nostro amore - dicono i novelli sposi -. Abbiamo l’amore, la salute, per noi c’è tutto. Quando si potrà faremo la festa". Ieri, nei paesi, negozianti, parrucchieri e ristoratori hanno lavorato per la riapertura di oggi. Anche le chiese. In molti edifici di culto sono stati messi dei segnaposto.