ALESSANDRO MAGGI
Cronaca

"Dopo l’amarezza il nuovo progetto e tanta umiltà"

Il presidente Malchiodi rinuncia alla Champions. Brucia l’addio di Somma, ma Irving fa già sognare.

"Dopo l’amarezza il nuovo progetto e tanta umiltà"

Una stagione deludente alle spalle, un’altra ricca di rinnovate aspettative all’orizzonte. Andrea Malchiodi, presidente della An Brescia, si concentra su quelli che sono gli obiettivi di un club che negli anni ha saputo costruirsi una solida reputazione in Italia e in Europa. I risultati in fin dei conti sono l’unico metro che certifica la grandezza di un club: all’ombra del Cidneo in queste ultime tre stagioni sono arrivati uno scudetto, due finali con Recco, e due semifinali di Champions League. Esempi di grandezza che proprio per questo si scontrano con un finale di stagione, l’ultimo, indubbiamente sotto quelle che erano le aspettative della società e dei tifosi bresciani. E Malchiodi ha le idee ben chiare: "Il campanello d’allarme è stata la semifinale di Coppa Italia. L’avvio di quella partita, la reazione disordinata nel finale di gara quando si cercava la rimonta... già allora emerse una squadra che aveva difficoltà a giocare d’insieme nei momenti difficili". La squadra di Sandro Bovo arrivò infatti a quell’evento con un obiettivo solo: giocarsi il trofeo con Recco, invece mancò la finale e da lì iniziarono i problemi.

"I risultati fino a quel momento raggiunti parlavano di una squadra in grado di giocarsi qualsiasi obiettivo fino all’ultimo", prosegue Malchiodi, ma la realtà ha parlato di una finale scudetto mai realmente in dubbio con Recco, e un eliminazione precoce alle Final Eight di Champions League. "Questo ci ha portati ad una profonda analisi. Sia nel corso di confronti tra di noi, sia tramite colloqui individuali con i giocatori. Da lì è arrivata la decisione di un cambiamento". Oltre al ritiro di Christian Presciutti, l’uscita più importante é la partenza di Edo di Somma in direzione Ferencvaros: "Sicuramente l’unica decisione che abbiamo subito. Il giocatore ha fatto indubbiamente una scelta importante, ma in un anno così particolare, pensavamo che l’opzione più logica per lui fosse restare in Italia, quindi con noi".

Quindi, è arrivata la separazione da Konstantin Kharkov, nonostante il fresco rinnovo, e la partenza di giocatori comunque importanti come Luongo e Vapenski. "La pallanuoto è un gioco di squadra, se nei momenti importanti non si riesce ad affrontare insieme le situazioni, significa che manca il giocatore di riferimento.

Non dimentichiamolo, l’anno dello scudetto avevamo due elementi, Vlachopoulos e Jokovic, che quando il pallone diventava pesante sapevano sempre che cosa fare, sia da soli, sia affidandosi ad altri compagni. Quest’anno questa soluzione, evidentemente, non l’abbiamo avuta. Ecco perché abbiamo deciso, forse, di fare un piccolo passetto indietro". La squadra, resta di primissima fascia. In porta c’è sempre Tesanovic, forse il miglior estremo difensore del mondo. Di fronte a lui il difensore Vincenzo Dolce, quindi un leader come il nuovo capitano Jacopo Alesiani, oltre che giocatori in grado di fare sempre la differenza come Diordje Lazic e Vincenzo Renzuto Iodice.

"Tesanovic è indubbiamente un grande portiere, con anche margini di crescita. Lazic non ha ancora fatto l’ultimo passetto per diventare un top, ma nell’anno olimpico avrà indubbiamente grandi ambizioni". Quindi il mercato. "Manzi e Guerrato sono già stati a Brescia. Allora non erano ancora pronti a questo livello, oggi sono giocatori maturi". Poi c’è Irving, capocannoniere dell’ultima stagione di Serie A.

"Giocatore importante ma non ancora noto a livello continentale. Anche nell’ultimo mondiale, pur in una Nazionale di medio livello come gli USA, ha dimostrato il suo valore". Ma in casa An Brescia si vola basso, per ora. Il club ha deciso di ripartire con un nuovo progetto, e per questo ha rifiutato anche la wild card in Champions League: "Useremo il preliminare di settembre per testarci, conoscerci. Ci sono oggi almeno quattro squadre, in Europa, con budget inarrivabili. Parlo di Recco ovviamente, ma anche di Ferencvaros, Novi Beograd e Olympiacos". L’ambizione è un super allenatore come Sandro Bovo.