Brescia, il "mondo della notte" sull’orlo del baratro

Titolari di discoteche, deejay e addetti alla sicurezza lanciano l’allarme: "Siamo disperati e il Governo ci ha dimenticato"

Alberto Peretti, in arte dj Space: "Il nostro settore è in grande sofferenza"

Alberto Peretti, in arte dj Space: "Il nostro settore è in grande sofferenza"

Brescia, 17 ottobre 2020 - I “lavoratori della notte” , ovvero gli addetti che per anni hanno regalato serate di divertimento a giovani e meno giovani, sono in ginocchio. Con le discoteche chiuse e le limitazioni di orario per quanto riguarda i locali, la situazione sta diventando sempre più critica. "Temiano che questi nuovi provvedimenti e la chiusura anticipata di bar e ristoranti possano essere il colpo di grazia per noi che lavoriamo in questo settore. Speravamo in aiuti dal Governo che non sono mai arrivati. La gran parte dei gestori ha applicato i provvedimenti alla lettera sia nelle tre settimane di riapertura delle discoteche, che abbiamo messo completamente a norma con costi importanti, sia nei bar e ristoranti". A sfogarsi è Paolo Battaglia, bresciano, titolare di due discoteche, il Circus di Brescia e il Nikita di Grumello del Monte, oltre che di alcuni bar e discopub tra cui l’Hotel Costez di Cazzago San Martino. "Per quanto riguarda le discoteche è un disastro – spiega –, le perdite sono del 100%. Non solo: dato che gli edifici non sono nostri, stiamo pagando l’affitto. I nostri dipendenti in cassa integrazione non prendono quanto gli spetta da molto tempo e le famiglie sono in difficoltà. Inoltre il lavoro dei bar è stato ulteriormente sconvolto".

La situazione, secondo Lorenzo Tiezzi, esperto di comunicazione, è terribile. "I lavoratori del mondo della notte rimasti senza una attività nel Bresciano sono centinaia, spesso si tratta di giovani - spiega -. Nel mio piccolo sto cercando di dare una mano con il libro “Faccio after”: nel testo parlo delle discoteche e i proventi vanno a deejay e altri impiegati del settore. Questi provvedimenti stanno sconvolgendo anche i nostri avventori, che non hanno più luoghi sicuri dove divertirsi". Giorgio Oprandi, addetto ai servizi di sicurezza, è esasperato. "Da ieri non lavoro più né il venerdì né il sabato, che erano gli unici giorni in cui veniva richiesta la mia collaborazione. Chiudendo presto, i locali non hanno bisogno di noi. Però alle nostre famiglie dobbiamo dare da mangiare tutti i giorni. Cosa risponde il Governo?". Il lavoro è drasticamente calato anche per i deejay. Lo spiega dj Space, al secolo Alberto Peretti: "Il cambiamento è molto forte. La mia paura è che avrà ripercussioni a medio lungo periodo sulle abitudini delle persone. Per quanto mi riguarda, un po’ riesco a lavorare, almeno il fine settimana all’Hotel Costez e nel mio studio di produzione. Altri non sono così fortunati".