Cevo, il ritorno della Croce spezzata. Per il crollo morì un ragazzo

Sul dosso dell’Androla, a Cevo, torna a svettare la croce del Papa

Era il 24 aprile del 2014 (Fotolive)

Era il 24 aprile del 2014 (Fotolive)

Cevo, 23 settembre 2016 - Il 24 aprile di due anni fa il crollo che provocò la morte di Marco Gusmini, un ragazzo bergamasco di 21 anni in gita con la parrocchia, ora sul dosso dell’Androla, a Cevo, torna a svettare la croce del Papa. Si tratta di una installazione che pur ricalcando quella caduta al suolo nella primavera del 2014 è completamente nuova visto che è stata realizzata in acciaio corten così da evitare che il tempo e le intemperie possano provocare cedimenti. Già nel cuore dell’estate sul dosso dell’Androla erano iniziati i lavori per innalzare la nuova croce, in questi giorni l’intervento si sta concludendo con il posizionamento del Cristo.

L’installazione costata 335mila euro arrivati dal contributo a fondo perduto del bando ministeriale «Seimila campanili«, già da questo fine settimana sarà visitabile. Rispetto a quanto accadeva con la croce originaria, realizzata in occasione della visita a Brescia del 1998 di Papa Giovanni Paolo II, l’area sottostante sarà recintata e l’opera non si potrà toccare. La nuova installazione ha provocato anche alcuni mugugno, soprattutto perché inaugurata nei giorni in cui in tribunale a Brescia si sta discutendo sul ricorso presentato dai genitori di Marco Gusmini contro l’archiviazione chiesta dal pm Caty Bressanelli per sette delle 13 persone inizialmente iscritte nel registro degli indagati.

Sono invece cinque le persone rinviate a giudizio per la morte del 21enne di Lovere. Si tratta di Mauro Bazzana, sindaco di Cevo quando venne costruita la Croce nel 2005, Silvio Marcello Citroni, attuale sindaco di Cevo, Marco Maffessoli, presidente dell’Associazione culturale proprietaria dell’opera, il tecnico del Comune di Cevo Ivan Scolari e il progettista e direttore dei lavori della posa della croce, Renato Zanoni.