
In aumento chi vive lungo la strada
Aumentano le persone senza dimora, per lo meno quelle incontrate da Caritas: in Lombardia, il più alto numero di presenze con ben 11.715 persone. Tanti sono i senza dimora intercettati da Caritas che, nel rapporto 2024 sulla povertà, evidenzia non solo l’aumento in termini numerici, ma una società più fragile e diseguale. "Se si guarda complessivamente ai dati raccolti da operatori e volontari Caritas questi sembrano restituirci una doppia fotografia – si legge nel rapporto –. La prima è quella di persone che risultano fortemente deprivate sul piano materiale e che dunque necessitano di tutto: alloggio, cibo, vestiario, cure mediche, istruzione, orientamento. La seconda, descrive invece zone ‘grigie’, dove il confine tra povertà estreme e vulnerabilità sociali non appare così netto; alcuni di loro possono infatti contare su un lavoro, magari occasionale e saltuario, altri lo cercano e ne fanno esplicita richiesta alla Caritas, disponendo anche di un livello di istruzione medio".
Quello che emerge è che una persona su cinque, tra i senza dimora, possiede un’istruzione superiore o una laurea. C’è poi l’aspetto relazionale da richiamare, che non per tutti è compromesso; il 46,5% risulta infatti genitore e il 20% ha figli ancora piccoli. "L’immagine che ne esce è quella di individui che hanno perso molto, ma non ancora tutto". Un aspetto che sorprende relativamente. Negli ultimi anni, infatti, anche tra gli assistiti si è registrato un aumento di occupati. A Brescia, in particolare, si è rilevato l’aumento dei Working poor, lavoratori e lavoratrici che non arrivano a fine mese o non riescono a far fronte a spese straordinarie (con nuclei numerosi o situazioni di separazione o divorzio) che chiedono piccoli prestiti e supporti prevalentemente per la gestione dei generi alimentari e per le spese della casa. F.P.