Corte Franca, bambino colpito da proiettile: tiro al bersaglio contro i cartelli stradali

Il piccolo, attratto dai rumori, era andato sul balcone: centrato al petto. Le condizioni sono critiche. Indagata una guardia giurata che era assieme a due diciottenni

La palazzina dove vive il bambino e il cartello

La palazzina dove vive il bambino e il cartello

Corte Franca (Brescia) Un bimbo di nemmeno due anni è seduto sul divano di casa con i genitori. È la sera di Ferragosto, le finestre sono aperte. Da fuori arrivano alcuni scoppi sordi. Incuriosito, il piccolo si affaccia e viene centrato in pieno petto da uno sparo. Un colpo di arma da fuoco esploso dalla strada, a una trentina di metri dalla sua abitazione, tra le antenne paraboliche, le piante di pomodoro e basilico e le lenzuola stese sul balcone. Per gioco, pare, da un vicino, Andrea Franzosi, 46 anni, guardia giurata, ora denunciata per lesioni gravissime colpose. È la vicenda che arriva da Corte Franca, terra di vigneti a perdita d’occhio a 25 chilometri da Brescia, e che ha fatto piombare nella disperazione una famiglia del Marocco. Il bimbo, 22 mesi, ora è in prognosi riservata all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo. Dopo l’intervento chirurgico, le condizioni sono apparse in miglioramento. Il bollettino diffuso dai medici nel pomeriggio fa ben sperare sulle possibilità che si riprenda. Si è svegliato e ha cominciato a respirare autonomamente.

L’impensabile è accaduto tra le 22 e le 23, nel raggio di una trentina di metri. La casa dove Franzosi, una compagna e due figlie poco più grandi del bimbo colpito, sorge all’incrocio tra via Gallo e via Provinciale. Quella della famiglia straniera è in una palazzina rossa a due piani dall’altro lato della strada. Stando a quanto ricostruito dai carabinieri la guardia, dopo avere festeggiato il Ferragosto sarebbe uscito in via Gallo con un nipote e un amico di quest’ultimo, entrambi maggiorenni. I tre si sarebbero messi a sparare ai pali della luce e ai cartelli stradali. Sulla scena sarebbero comparse la pistola d’ordinanza del vigilantes e due fucili. Armi legalmente detenute, ora sotto sequestro. Quanto è accaduto sarà cristallizzato con ogni probabilità da una perizia balistica.

Coordinati dal pm Benedetta Callea, gli investigatori dovranno capire chi impugnava cosa e ricostruire le rispettive responsabilità. Così come è da accertare che i numerosi fori da arma da fuoco che hanno crivellato in modo inquietante il circondario, un angolo di Beirut – su un palo dell’illuminazione all’inizio di via Gallo sono visibili a occhio nudo almeno 37 buchi, sul cartello altri nove e sul muro della palazzina rossa almeno un paio – siano tutte tracce da ricondurre alle armi viste in mano al trio l’altra sera.

Un testimone che era nell’appartamento della famiglia marocchina punta il dito senza esitazioni contro Franzosi: "Lo ha fatto per divertimento – ha detto –. La guardia sparava ai cartelli, la pistola andava a raffica, si sono sentiti almeno dieci colpi. Due o tre sono arrivati anche qui e uno ha beccato il piccolo, gli altri sono finiti sul muro. Il bimbo si era affacciato per il rumo, si è messo a piangere. Gli ho visto del sangue uscirgli dalla bocca". Il padre si è precipitato in strada per chiedere aiuto: "Quel papà correva in direzione della guardia urlando ‘mi hai ammazzato il figlio’, la madre invece aveva in braccio il piccolo che non si muoveva" riferisce un vicino. In molti, finché non hanno visto arrivare ambulanze ed elisoccorso, hanno pensato che quei botti fossero fuochi d’artificio, o petardi. "Saranno andati avanti venti minuti", calcola un terzo vicino, senza parole quando ha realizzato la verità. E un quarto: "Sapevo che Franzosi aveva avuto qualche problema con quella pistola: una volta le maestre delle figlie si erano lamentate perché andava a prenderle all’asilo armato, e un’altra volta aveva sparato in aria in un parcheggio. Mai avrei pensato arrivasse a tanto". La suocera della guardia tuttavia è incredula: "Mio genero non farebbe del male a una mosca – garantisce affacciandosi da una porta verde, alle spalle un giardino di fichi e ciliegi – .Non so che cosa sia successo, io dormivo. Abbiamo trascorso la giornata con degli amici e i loro bimbi, c’era una festa in piscina. Non so altro, se non che c’è tanto caos qui per colpa di quegli ubriachi che escono dalla discoteca"