FEDERICA PACELLA
Cronaca

Bartolomeo III Martinengo, il conte bresciano diventa fumetto

Presentata in città la novella grafica nel ’500 di Michele Eynard

Il conte bresciano diventa fumetto

Brescia, 10 giugno 2018 - Due eserciti fantasma di cavalieri senza testa che si affrontano in una battaglia cruenta e poi svaniscono nel nulla. Bartolomeo III Martinengo, conte di Villachiara, li vede con i suoi occhi. La sua formazione alta, rispetto all’epoca dei fatti (correva l’anno 1517) gli impone di indagare: non può credere ai fantasmi, ma d’altra parte sa cosa ha visto. Il conte, temuto capitano di ventura, è uno dei personaggi chiave di ‘Il presente di Venturo’, graphic novel di cappa e spanda dall’atmosfera rinascimentale, scritta dal fumettista e attore Michele Eynard ed edita da MoltiMedia. Le vicende, raccontate in ‘Crudelissime e meravigliose battaglie’ dal verdelle Riccardo Scotti, che ha seguito la stesura del lavoro, ebbero ai tempi un’eco clamorosa in tutta Europa.

Nel dicembre del 1517, vicino alla chiesina di San Giorgio, di cui restano oggi i ruderi nei pressi di Verdello, per diversi giorni due grandi eserciti fantasma, armati di tutto punto, si affrontarono, con una violenza e una truculenza impressionanti, per poi sparire nei boschi circostanti senza lasciare traccia, sotto gli occhi dei presenti. Il conte Bartolomeo, dal suo castello in Villachiara, scrive all’amico ambasciatore veronese in Venezia una lettera in cui descrive le apparizioni di due eserciti fantasmi, con dettagli ben precisi, dallo spargimento di sangue alle orme lasciate sul campo di battaglia, insieme alle tracce dei carri da guerra.

Cosa è successo veramente? Fu allucinazione collettiva? Fu una vera battaglia, poi ingigantita dal passa parola? O la manifestazione di un fenomeno paranormale? Bartolomeo affida le indagini all’impavido Venturo, investigatore proto-illuminista, che si scontrerà con un contesto in cui tutti sono avvezzi a credere nel soprannaturale. Imparentato con le corti di Ferrara, Parma e con l’alta aristocrazia romana grazie prima al matrimonio con Rizzarda d’Este, nipote del duca Alfonso di Ferrara e di Lucrezia Borgia, e poi con Ortensia Colonna, il conte bresciano è personaggio emblematico della vicenda, che fu usata anche a scopi propagandistici. Leone X, ad esempio, la commentò con preoccupazione ai cardinali riuniti in Concistoro, invocando la formazione di una nuova lega per indire una crociata contro il Turco che stava invadendo l’Europa.

«Una parte del fumetto – spiega Eynard, che ha presentato il suo lavoro ieri alla Libreria Tarantola di Brescia - si svolge nel presente. Un tempo di distanze accorciate, di strade asfaltate, di sicurezza, pace e comodità, di benessere diffuso, di libero accesso alle informazioni. Un tempo che guarda indietro a quel rudere di chiesina in mezzo ai campi e si chiede: ma cosa è successo qui?».