Orrore a San Colombano di Collio, nel Bresciano, dove una bimba di dieci anni è stata ripetutamente abusata mentre con la mamma era ospite di un ex albergo del paese che dal 2015 è diventato luogo di accoglienza per richiedenti asilo. E proprio un richiedente asilo avrebbe stuprato e messo incinta la bambina. Il violentatore si trova in carcere da mesi mentre madre e figlia africane sono in una casa protetta. Non è noto se la piccola abbia già avuto il bimbo né quali siano le sue condizioni, anche se nella denuncia la madre ha riferito che era silenziosa e molto spaventata.
Quando l’hanno interrogato, il “mostro” si è avvalso della facoltà di non rispondere. Nessuno in paese sapeva quello che accadeva nell’ex albergo di San Colombano, nemmeno il sindaco Mirella Zanini.
“Il clima è molto teso – dice Zanini – Ho chiesto un incontro con la Prefettura, che credo si svolgerà domani”. Il prefetto Andrea Polichetti ha confermato la disponibilità “nella logica di una collaborazione che porta a gestire l’accoglienza insieme e nell’interesse del territorio”.
Spiega ancora il sindaco: “Gli ospiti sono tanti per Collio e soprattutto per San Colombano, ben venti. La frazione di San Colombano ha solo mille abitanti. In più di recente un nostro residente di origini straniere molto ben inserito ha segnalato al Comune di non volere più far fare ginnastica all’aperto alla propria figlia perché nel centro sportivo stazionano troppi ragazzi che vengono da fuori paese”. Quando i primi migranti arrivarono in Alta Valle Trompia, scattò il caos, con un comitato di residenti che non li voleva e le contro-manifestazioni dei centri sociali. “Nove anni fa ci avevo visto lungo. Speravamo non si arrivasse a questa situazione tragica, che ci addolora”, dice Mirko Vaccarezza, allora portavoce dei residenti di Collio e San Colombano contrati alla trasformazione dell’hotel in luogo di accoglienza per richiedenti asilo.