Castegnato, uccide l’ex compagna a martellate Galesi in silenzio davanti al giudice

Il 59enne si è avvalso della facoltà di non rispondere. All’arresto aveva confessato il delitto

Tragedia a Castegnato

Tragedia a Castegnato

Castegnato (Brescia) - Con il magistrato Carlo Pappalardo, poche ore dopo l’omicidio, Ezio Galesi aveva ammesso ogni responsabilità. "Volevo ucciderla. Ho avuto un raptus dopo averla incontrata in negozio nel pomeriggio". Ieri invece, in occasione dell’interrogatorio di convalida dell’arresto, il 59enne con il gip Cristian Colombo ha scelto il silenzioMercoledì, poco dopo le 19, ha aspettato sotto casa la ex, Elena Casanova, 49 anni, e le ha fracassato la testa a martellate. Poi è rimasto lì, in piedi, impalato, con il cadavere a terra, a fumare una sigaretta in attesa dei carabinieri. "L’ho copada (l’ho ammazzata, in dialetto) – ha dichiarato a un vicino accorso per le urla nel parcheggio di via Fiorita, a poca distanza dal civico 13, dove viveva la vittima con la figlia 17enne – Avevo detto che l’avrei fatto".

Operaio metalmeccanico alla Mec Work, due figli da un matrimonio finito, un unico precedente per spaccio di hascisc risalente agli anni ‘90, Galesi aveva conosciuto Elena cinque anni fa a una cena degli Alpini. Anche lei, operaia all’Iveco, alle spalle aveva un matrimonio finito. I due si erano frequentati per qualche tempo condividendo viaggi e uscite, finché la storia un anno fa si è spezzata dopo una breve convivenza in occasione del lockdown.

«L’ho lasciata io – ha raccontato al pm Pappalardo e ai carabinieri della Compagnia di Chiari l’omicida – Volevo sentirmi libero". Elena però dopo la fine di quella storia, hanno riferito l’ex marito e il nuovo compagno, aveva avuto paura. Ezio pare che l’avesse pressata, seguita e minacciata. A gennaio le aveva anche tagliato le gomme dell’auto. I vicini di casa gli attribuiscono pure alcune scritte sui muri. Da allora però la situazione sembrava essersi normalizzata, tanto che la donna non aveva mai sporto denuncia. Galesi la notte dopo l’omicidio ha ammesso di averle tagliato le gomme, a suo dire perché la ex aveva un debito con lui di 500 euro per dei lavoretti in giardino mai pagati. "Da allora l’avrò vista in giro per caso non più di due-tre volte". Poi mercoledì scorso un nuovo incontro, all’Obi Center, verso le 18,30, che gli avrebbe fatto scattare l’istinto di andarle sotto casa. In auto Galesi aveva un martello. "Mi serviva per fare dei lavori", si è giustificato.

Quando l’ha vista scendere dalla sua Punto, le ha fracassato il finestrino, l’ha estratta di peso dall’abitacolo e le ha spaccato la testa. Sull’arma sono in corso accertamenti, perché capire quando il 59enne se l’è procurata – e se l’ha comprata – potrebbe essere cruciale per dimostrare la premeditazione del delitto. Sotto la lente ci sono anche i telefoni, per verificare eventuali contatti.