BEATRICE RASPA
Cronaca

Conti Caffaro bloccati dal giudice: "Chi pagherà i nostri stipendi?"

Se lo chiedono i diciannove lavoratori dell a fabbrica dei veleni di via Milano. Vento di sciopero

La scoperta dell’inquinamento da Pcb ha portato a circoscrivere il Sito

Brescia -  I dirigenti di Caffaro Brescia srl tre settimane fa si sono visti sequestrare 7 milioni 762.410 euro, per la Procura quanto hanno risparmiato non mettendo in atto le strategie necessarie perché la fabbrica dei veleni di via Milano non continuasse a inquinare come invece ha fatto, e ora i pochi dipendenti rimasti sono in protesta. "Chi pagherà i nostri stipendi?", si chiedono i 19 lavoratori dello stabilimento che fino a pochi mesi fa produceva pastiglie di cloro per potabilizzare l’acqua, ora in liquidazione, operativi ormai solo per mantenere attiva la barriera idraulica d’emergenza. Un’opera indispensabile per contenere lo spargimento ulteriore di inquinanti nelle matrici.

Il blocco di tutti i conti disposto dal gip su richiesta dell’accusa stando agli operai ha provocato anche un "preoccupante rallentamento delle attività di dismissione", si legge in una nota sottoscritta da Filctem Cgil e Femca Cisl che prospetta un possibile sciopero in caso di incertezza protratta nel tempo. La situazione però potrebbe a breve sbloccarsi. I vertici della srl infatti hanno chiesto il dissequestro di parte dei conti per pagare i dipendenti e procedere alle attività più urgenti, e la Procura ha espresso parere positivo, a patto che l’azienda investa le risorse in questione esclusivamente per pagare i lavoratori e migliorare la situazione sotto il profilo ambientale.

Se l’accordo andrà a buon fine, già martedì potrebbe arrivare lo sblocco. Il procuratore aggiunto Silvio Bonfigli e il pm Donato Greco nelle scorse settimane hanno notificato l’atto conclusivo di una doppia indagine per disastro ambientale, inquinamento, deposito di rifiuti pericolosi nella fabbrica chimica di via Milano, dal 2002 sito di interesse nazionale in attesa di urgente bonifica per l’allarmante avvelenamento da Pcb, diossine, cromo, mercurio e clorato.

Nei guai 14 persone. Non solo i dirigenti di Caffaro srl, ma anche quelli delle vecchie gestioni. E pure due amministratori pubblici – per loro le contestazioni sono limitate a profili omissivi – ovvero il commissario straordinario del Sin Roberto Moreni e la dirigente del Comune Daria Rossi.