REDAZIONE BRESCIA

Cabaret Yiddish. L’Ebreo Errante è Moni Ovadia

Moni Ovadia porta in scena "Cabaret Yiddish" al Ctb di Brescia, un viaggio nella cultura ebraica dell'Est Europa attraverso musica e lingua Yiddish.

Cabaret Yiddish. L’Ebreo Errante è Moni Ovadia

Moni Ovadia porta in scena "Cabaret Yiddish" al Ctb di Brescia, un viaggio nella cultura ebraica dell'Est Europa attraverso musica e lingua Yiddish.

Uno spettacolo che "sa di steppe e di retrobotteghe, di strade e di sinagoghe". E una musica che evoca "il suono dell’esilio, la musica della dispersione": in una parola, della diaspora. Questo è Cabaret Yiddish, l’evento con cui Moni Ovadia (nella foto) prosegue la collaborazione con il Ctb. Con il supporto di un ensemble di bravissimi musicisti, Ovadia condurrà il pubblico nel cuore della cultura ebraica dell’Est Europa, in un viaggio nella condizione universale dell’Ebreo Errante composto di storie, battute, canti, risate. Un cabaret, appunto. In scena per la cinquantunesima Stagione del Centro Teatrale Bresciano, intitolata “L’arte è Pace“, Cabaret Yiddish sarà al Teatro Renato Borsoni di Brescia (via Milano 83) da venerdì a domenica.

La lingua, la musica e la cultura Yiddish, quell’inafferrabile miscuglio di tedesco, ebraico, polacco, russo, ucraino e romeno, la condizione universale dell’Ebreo Errante, il suo essere senza patria sempre e comunque, sono al centro di Cabaret Yiddish, spettacolo da camera da cui è poi derivato il più celebre Oylem Goylem. La curiosità dello spettacolo sta nel fatto di essere interamente dedicato a quella parte di cultura ebraica di cui lo Yiddish è la lingua e il Klezmer la musica.

"Ho scelto di dimenticare la filologia – commenta Moni Ovadia – per percorrere un’altra possibilità proclamando che questa musica trascende le sue coordinate spazio-temporali scientificamente determinate per parlarci delle lontananze dell’uomo, della sua anima ferita, dei suoi sentimenti assoluti, dei suoi rapporti con il mondo naturale e sociale, del suo essere santo, della sua possibilità di ergersi di fronte all’universo, debole ma sublime". Pochissimi i biglietti rimasti, acquistabili sui consueti canali del Ctb.

Federica Pacella