
L’assistente scelto della polizia locale di Capriolo Roberto Guizzetti
Capriolo, 6 marzo 2016 - Da vittima di un gruppo di bulletti di paese a tutore delle forze dell’ordine sempre in prima linea per aiutare le persone più sfortunate, specie i minorenni. «La mia storia comincia a Monte Isola tanti anni fa – spiega l’assistente scelto Roberto Guizzetti, vicecomandante della polizia locale di Capriolo – ero il settimo di otto fratelli e, devo ammetterlo, ho sempre avuto le orecchie a sventola e un tempo ero gracile. Per questo motivo alcuni ragazzini dell’isola mi hanno tormentato. Mi spingevano, mi prendevano a sberle. E la maestra non credeva alle mie lamentele. Mia madre nemmeno. Per questo a un certo punto ho smesso di raccontare ciò che accadeva. Gli episodi sono durati oltre un anno: poi hanno smesso per fortuna».
Roberto Guizzetti non è entrato subito nelle forze dell’ordine. «Ho fatto tanti lavori – spiega – Sono riuscito a diplomarmi a 30 anni seguendo i corsi serali. È stata dura vivendo a Monte Isola. Subito dopo mi sono arruolato nella polizia locale. Poi mi sono trasferito nella polizia provinciale dove sono rimasto otto anni, specializzandomi nell’intervento su strada. A un certo punto ho deciso di tornare alla prossimità. Attualmente lavoro a Capriolo. Nel tempo libero, oltre che durante le ore lavorative, mi occupo di bullissimo e cyberbullismo».
Il fenomeno, secondo quanto racconta l’agente di polizia locale è molto diffuso: specie in Franciacorta e nell’Ovest Bresciano. «Ho seguito moltissimi casi – spiega Guizzetti – In rete si trova di tutto. Di recente mi sono occupato di un ragazzino franciacortino che si ritraeva in modo assai minaccioso con un’arma bianca tra le mani, ma anche di studenti che minacciano e vessano i loro compagni, sia utilizzando le tecniche tradizionali, come spintoni o ceffoni, sia tramite i social network. Questi sono strumenti da non demonizzare, ma è necessario usarli con intelligenza e soprattutto che le famiglie controllino cosa fanno i loro figli al computer».
Il panorama è vario. «I ragazzini al giorno d’oggi non sembrano avere timore di nulla – rimarca Guizzetti – negli ultimi mesi sono molti quelli che vedendo me o qualche collega in uniforme ci hanno insultato, magari scappando con lo scooter. Noi cerchiamo di intervenire in modo non punitivo, ma preventivo. L’idea non è quella di farla pagare al bullo, ma di insegnargli che quello che fa è sbagliato. In alcuni casi nessuno lo ha fatto. In altri le famiglie sono fiduciose e mai penserebbero che il loro figlio o figlia fa cose pessime”.
Recentemente Guizzetti ha incontrato gli studenti dell’istituto Falcone di Palazzolo sull’Oglio. «Abbiamo effettuato due incontri e in previsione ne abbiamo un altro – rimarca il vicecomandante della locale di Capriolo- tengo a dire che è accaduto nei mei giorni di ferie, non durante l’orario di servizio, che è tutto dedicato alla cittadina di Capriolo e ai suoi abitanti. I ragazzi hanno reagito benissimo. Qualcuno, sia spontaneamente sia tramite gli insegnanti, mi ha anche fatto delle segnalazioni di cui per ora non posso parlare. Una, in particolare, è di una certa gravità. Contatterò i colleghi di quella zona per andare a fondo della questione. Ovviamente di concerto con i carabinieri e le altre forze dell’ordine».