Brescia: tartarughe americane, allarme specie invasive

Possono raggiungere 50 centimetri di lunghezza: allarme per la loro presenza nei corsi d'acqua, dopo che sono state vittime di abbandono

Un esemplare di Trachemys scripta: sono 15mila quelle vaganti nelle acque lombarde

Un esemplare di Trachemys scripta: sono 15mila quelle vaganti nelle acque lombarde

Brescia - L’esperienza del passato non sembra aver insegnato molto, in termini di potenziali specie aliene, a chi continua ad acquistare animali non autoctoni, allettato da chi li commercia che spesso evita di dettagliare su come e quanto cresceranno. Così, mentre ancora si sta portando avanti la campagna per il contenimento di specie come le tartarughe Trachemys scripta (le testuggini palustri americane, di moda negli anni ‘90, e poi abbandonate in quasi tutti i laghetti urbani e i corsi d’acqua periferici), già si prospettano nuove invasioni di altre specie di questi rettili, come le Apalone spinifera o le Pseudemys concinna, che ora spiccano nelle vasche dei pet-market. "Basta pensare che la prima specie può arrivare, nelle femmine, fino a 50 cm di lunghezza, contro i 28 centimetri raggiunti dalla più grossa Trachemys scripta - spiega Vincenzo Ferri, naturalista ed ecologo tra i più autorevoli -. Eppure queste tartarughe e altre specie vengono vendute liberamente. Belle a vedersi dal corpo elegante e appiattito, e col simpatico muso a punta, ma una volta cresciute sono un pericolo per le dita dell’allevatore per tutta la piccola fauna".

Considerando che le Trachemys venivano abbandonate per problemi di accudimento più limitati, si prevede che presto dovremo aggiungere altre specie al già lungo elenco di specie animali invasive. La lista nera della Regione del 2019 ne comprende già 41 (più 98 specie vegetali). La gestione è complessa e non sempre è possibile tornare indietro. Per le Trachemys scripta, ad esempio, si punta al contenimento perché eradicare gli stimati 15mila individui ormai vaganti nelle acque lombarde sarebbe illusorio. La Lombardia è una delle poche regioni ad aver adempiuto alle indicazioni ministeriali con l’istituzione di centri di raccolta regionali: a breve sarà inaugurato il centro di Minoprio, per le Trachemys scripta catturate nelle aree protette lungo il Po, a salvaguardia delle popolazioni di Emys orbicularis, unica specie di testuggine palustre autoctona in Italia. "Le altre, da 30, 40 anni in laghetti in aree urbane resteranno dove sono, non ci sono problemi di sicurezza pubblica". Brescia e Buccinasco invece hanno realizzato dei loro centri di raccolta.