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Brescia, "Sos coronavirus: decorso difficile nel 15% dei casi"

Condizioni cliniche severe residue a due mesi dalle dimissioni per il 15% degli ex pazienti Covid: per Poliambulanza, serve un programma nazionale di monitoraggio. Una convinzione che è motivata dai numeri emersi dall’ambulatorio di follow-up che la Fondazione aveva avviato ad aprile, un progetto pilota per tracciare la mappa delle possibili complicanze della malattia e curarle. Delle 261 persone che hanno aderito al programma, il 36% necessita di ulteriori valutazioni in particolare da parte dello specialista pneumologo. "L’età media dei pazienti – spiega Renzo Rozzini, direttore di dipartimento di Fondazione Poliambulanza - è di 62 anni, più del 70% maschi, il 24% è affetto da patologie croniche, prevalentemente ipertensione". Circa il 40% dei casi lamenta lo sviluppo di sintomi nuovi, come labilità emotiva, disturbi dell’umore, ansia (anche crisi d’ansia), insonnia.

"Quanto osservato richiama a modificazioni paragonabili a quelle che si osservano nei processi di invecchiamento: la persistenza di sintomi somatici dopo una malattia acuta, la lentezza del recupero, la comparsa di sintomi maladattativi". Aspetti su cui Poliambulanza ha avviato una ricerca con l’università di Modena-Reggio Emilia. I dati, tuttavia, permettono già di affermare che è necessario valutare tutti gli ex pazienti. "Circa il 15% dei dimessi ha sintomi da monitorare nel tempo", conclude Rozzini.

F.P.