Brescia, botte e intimidazioni. Ancora guai per il veggente

Marco Ferrari preso a pugni da un ospite della struttura per indigenti. Attacchi sul web

Brescia, botte e intimidazioni. Ancora guai per il veggente

Brescia, botte e intimidazioni. Ancora guai per il veggente

PARATICO (Brescia)

Aggressione e serie di intimidazioni al fondatore Marco Ferrari e alla presidente dell’associazione Oasi Mamma dell’Amore con sede a Paratico e con una succursale a Caorle dove organizza vacanze a prezzi calmierati per famiglie e anziani, oltre a ospitare famiglie e persone indigenti anche nel periodo invernale. Marco Ferrari, che da 30 anni dice di vedere apparire la Madonna, ha realizzato queste opere per i più poveri. L’altra mattina attorno alle 9 un italiano, ospite della struttura di Caorle è dato in escandescenze senza motivi. Lo ha aggredito con violenza inaudita, con pugni in testa e in faccia. Subito dopo avere infierito su Marco Ferrari, che era piegato in due dal male, si è diretto verso la moglie Elena, che è stata presa per un braccio e per il collo. Poi alcuni presenti hanno accompagnato fuori dalla struttura l’aggressore, monitorandolo fino all’arrivo dei carabinieri che lo hanno poi portato in caserma. "Questo signore era una persona bisognosa che ci è stato presentata da un collaboratore della parrocchia di Caorle – dice Ferrari – e che ci ha detto che era senza casa e aveva bisogno di alloggio e mangiare. Gli abbiamo messo a disposizione una camera che condivideva con un altro ragazzo". Ferrari è molto provato anche perché tutto è accaduto sotto gli occhi della figlia 15enne, che è già stata vittima di bullismo. "Noi siamo finiti in ospedale – spiega Marco –. Elena ha ematomi sulle braccia e dolori al collo. Io, che ho pure lividi ovunque, sono stato monitorato 5 ore perché ho un problema cardiologico. Abbiamo avuto sei giorni di prognosi. Dai lividi si guarisce. Quello che è peggio sono le intimidazioni via web che arrivano da un gruppo di persone di Paratico, che non conosciamo, agiscono con nomi falsi e ci definiscono una setta. A Paratico nella nostra struttura ospitiamo due famiglie con bimbi e due persone sole. Gli ospiti sono 18. Visto che questi anonimi ci definiscono una setta, vorrei chiedere come sia possibile che un comune mandi degli indigenti presso una setta. Tutto è monitorato dagli assistenti sociali e i Comuni a cui diamo disponibilità sono dieci". Il 26 luglio uscirà un film che parla della sua storia. Sarà presentato a Castione della Presolana. "Ci sarò. Nessuna intimidazione può fermare la nostra missione"