Battaglia per le acque Federazione del Chiese alleata di Trento

Il sodalizio di Bordiga invita la Provincia autonoma a far rispettare alla Regione il deflusso dal lago d’Idro

"La Provincia autonoma di Trento non demorde sul principio che anche il lago d’Idro, come ogni altro lago naturale, debba essere rispettato nelle sue quote del deflusso ecologico". Questo l’appello di Gianluca Bordiga, presidente della Federazione del Chiese, dopo la risposta all’interrogazione del consigliere provinciale Alex Marini, in cui il vicepresidente della PaT Mario Tonina spiega che non ci sono gli elementi per procedere con la denuncia all’Autorità giudiziaria di Regione Lombardia e Aipo. La vicenda è quella dell’abbassamento di 50 centimetri del lago d’Idro avvenuta a metà luglio, che, secondo un primo annuncio di ottobre dello stesso Tonina, sembrava dovesse portare ad una segnalazione in Procura. "Nella risposta – evidenzia Bordiga - emerge comunque il grado di sensibilità maggiore che esiste nella cultura trentina rispetto a quella lombarda sulla salvaguardia del patrimonio ambientale del corpo idrico del Chiese". Bordiga ritiene molto grave, in particolare, la nota della Lombardia del 15 luglio, inviata alla PaT a supporto della decisione di Aipo, con cui scrive che "quel range di regolazione delle acque del lago deciso dall’Aipo è in coerenza con i termini del progetto di nuove opere di regolazione del lago stesso, oggetto di approvazione della procedura di VIA nazionale nel 2012". Per Bordiga "emerge per l’ennesima volta la malafede della Regione Lombardia, che guarda caso dimentica che quel progetto è stato abbandonato nel 2021", insistendo "nella logica di sfruttamento innaturale del lago d’Idro e del Chiese". Fe.Pa.