REDAZIONE BRESCIA

Autismo, sempre più diagnosi ma in pochi accedono ai servizi

Da una media di 32 all’anno si è passati a 182. I centri specializzati gratuiti scarseggiano, gli altri hanno costi inaccessibili per molte famiglie

In costante aumento le diagnosi di autismo, ma i servizi qualificati a cui le famiglie possono accedere gratuitamente coprono solo una piccola parte del fabbisogno. Secondo il report 2021 di Ats Brescia, nel 2019 risultavano 1.606 assistiti affetti da autismo con un’età media di 14,8 anni. Guardando all’incidenza negli ultimi 10 anni, Ats Brescia rileva che "vi è stata a partire dal 2008 un netto incremento del numero di nuovi casi diagnosticati: da una media di 32 casi all’anno tra il 2000-08 fino ai 182 casi del 2018". Inoltre, circa la metà dei casi sono stati diagnosticati nell’ultimo lustro 2015-19. Secondo Autisminsieme, il fondo nato nel 2015 per volontà di Fo.Bap, Anffas Brescia, Congrega della Carità Apostolica e Fondazione Dominique Franchi come strumento di sensibilizzazione e raccolta fondi a favore di bambini con disturbi dello spettro autistico nel Bresciano, solo il 20% di questi ultimi riesce ad usufruire dei servizi qualificati presenti sul territorio. I centri specializzati a cui è possibile accedere gratuitamente, infatti, hanno un numero di posti limitato, mentre quelli a pagamento hanno costi inaccessibili per tante famiglie. "Se viene diagnosticata una patologia come il diabete – spiega Giorgio Grazioli, segretario generale della Congrega della Carità Apostolica – la famiglia sa che c’è un percorso terapeutico riconosciuto a cui accedere. Se viene diagnosticato l’autismo non si ha la stessa garanzia. Altro grande tema è quando diventano maggiorenni: per dirla con Gianluca Nicoletti, a 18 anni ‘guariscono’". La pandemia ha reso tutto più faticoso. "Se tutti hanno faticato tra Dad e smart working, lascio immaginare il sovraccarico di queste famiglie". Si vedrà quale sarà la ricaduta del Piano operativa regionale sull’autismo in termini di risorse destinate ai servizi. "Il risvolto della medaglia – sottolinea Grazioli – è che siamo un territorio che si è organizzato, in cui pubblico e privato lavorano insieme, con molte realtà che si occupano di questo tema. La risposta, però, è ancora insufficiente rispetto alla domanda". Il Fondo stesso è un esempio: nei primi cinque anni, ha distribuito quasi 155mila euro in favore dei minori con autismo e delle loro famiglie. Oltre ai soci fondatori, nella rete sono entrate CVL – Cooperativa sociale onlus di Lumezzane, che affianca CoGeSS Valle Sabbia, La Nuvola Cooperativa sociale onlus e Spazio Autismo Valle Camonica. F.P.