"Anoressici e bulimici a dodici anni a Brescia: storie positive"

A Brescia, aumentano i ricoveri per disturbi psichiatrici, tra cui disturbi alimentari e autolesionismo. Elisa Fazzi, responsabile della Neuropsichiatria dell'Infanzia e dell'Adolescenza, spiega che la solitudine è un fattore comune. Per gestire la microcriminalità, servono ambienti educativi piuttosto che il carcere.



"Anoressici e bulimici a dodici anni a Brescia: storie positive"

"Anoressici e bulimici a dodici anni a Brescia: storie positive"

Più emergenze per i disturbi neurologici, mentre tra i ricoveri a far la parte del leone sono le patologie psichiatriche, tra cui aumentano disturbi alimentari e autolesionismo. "Ma ci sono tante storie positive di ragazzi aiutati grazie al lavoro interdisciplinare di medici, infermieri, educatori, terapisti". Elisa Fazzi (nella foto) è la responsabile a Brescia della Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza di Asst Spedali Civili, che ha appena celebrato i 50 anni dalla fondazione. "Noi riscontriamo l’aumento significativo di ospedalizzazioni per disturbi del comportamento alimentare in età sempre più basse, anche 12 anni – spiega Fazzi – Poi ci sono autolesionismo e disturbi dell’umore, cui si possono associare anche azioni anti-conservative".

Ma c’è un substrato comune che possa spiegare l’incremento delle ospedalizzazioni di giovani per alcuni disturbi psichiatrici? "Il tema è complesso. Noi vediamo la punta dell’iceberg, con situazioni di disagio che a volte sono una cartina di tornasole di problemi in famiglia, mentre in altri casi c’è il tema dell’influenza che il gruppo, anche virtuale, ha sull’adolescente". Ricorre per tutti il tema della solitudine, accentuata dalle relazioni virtuali in cui ci i ragazzi si rifugiano. In alcuni casi il disagio sfocia in aggressività, fino alla microcriminalità, ma sanità e giustizia non vanno confusi. "Bisogna trovare il giusto contesto. Per chi commette azioni gravi, l’alternativa al carcere non può essere l’ospedale. Bisogna piuttosto potenziare gli ambienti educativi".

F.P.