MILLA PRANDELLI
Cronaca

Annegamenti nel lago d'Iseo, ignorati i cartelli di pericolo

Nonostante gli avvisi i bagnanti continuano a tuffarsi

Uno dei cartelli di avviso

Iseo (Brescia), 30 luglio 2019 - Sulle spiagge del lago d’Iseo sono apparsi diversi cartelli che avvisano del pericolo rappresentato dai bagni nelle acque interne dove non sono presenti bagnini, ma turisti e residenti paiono non leggere gli avvertimenti. E gli incidenti, purtroppo, come dimostrato dal tragico annegamento di un 16enne avvenuto sabato sera a Sale Marasino, accadono. I cartelli, nei giorni scorsi, prima della tragedia, sono stati apposti in varie località, tra cui proprio Sale Marasino, Marone e Iseo. Sono di grandi dimensioni, con un logo che rappresenta il pericolo e scritte in italiano, inglese e francese.

La questione sicurezza in spiaggia e sulle acque è emersa lo scorso 2 luglio quando si è svolto il tavolo per la sicurezza indetto dal prefetto di Brescia Attilio Visconti, che ha incontrato i sindaci del Sebino bresciano. I presenti si sono detti concordi sul fatto che i bagni nel lago possono essere rischiosi e che una soluzione va trovata. In futuro, anche grazie all’Ente di Bacino di Sarnico, ora presieduto dal sindaco di Marone Alessio Rinaldi, saranno prese altre decisioni. "Ai Comuni che ne faranno richiesta, forniremo la cartellonistica già pronta, uguale per tutti. Lo faremo sia per i bresciani, sia per i bergamaschi - ha detto Alessio Rinaldi - Ad esempio sarà opportuno che nel bando per la gestione delle spiagge ci sia l’obbligo di assumere un bagnino per un adeguato numero di ore".

Il passato è foriero di storie infauste, che raccontano di tragedie consumatesi un po’ ovunque sul Sebino. Questo nonostante il progetto di sicurezza che prevede la presenza sul lago, il sabato e la domenica, di diversi mezzi della Protezione Civile, che vanno ad affiancare le forze dell’ordine, operative tutti i giorni, tutti dotati di motovedette. Ma perché succedono queste cose? A rispondere è Remo Bonetti del Soccorso Sebino, decano della Protezione Civile ed espertissimo del lago. "Innanzitutto chiediamo che le spiagge libere siano dotate di salvagenti con corde da potere lanciare in caso di incidenti - ha spiegato Bonetti - inoltre sarebbe importante ci fossero gli assistenti bagnanti, almeno nelle spiagge principali. Il lago è pericoloso. Non è il mare. Nella zona del medio e alto lago lo è anche di più. Perché il fondo degrada per qualche metro, illudendo i bagnanti di trovarsi su un “pianerottolo” di grandi dimensioni, come al mare. Invece dopo un paio di metri il fondale scende improvvisamente. A Govine di Pisogne, per esempio, da meno di un metro si salta a una profondità che va da 70 a 90. Chi fa il bagno dovrebbe guardare le montagne vicine alla riva. Sono speculari al fondale, in genere. I pericoli ci sono comunque anche nel basso lago. Inoltre sconsiglio il bagno dove fiumi e torrenti entrano nel Sebino, perché si creano correnti". Bonetti lancia anche un appello. "Noi volontari siamo spesso sull’acqua - conclude - quando ci segnalano un pericolo dobbiamo sempre chiamare le forze dell’ordine e attendere i vigili del fuoco. Sono loro che devono coordinare le operazioni e noi volontari dobbiamo metterci a loro completa disposizione, evitando i personalismi".