REDAZIONE BRESCIA

Alla sbarra il pilota di rally che massacrò la madre: "Ho avuto un black-out"

L’imputato ripete: non so perché l’ho fatto

Alla sbarra il pilota di rally che massacrò la madre: "Ho avuto un black-out"

Al via ieri in Assise il processo a Ruben Andreoli, il magazziniere 45enne di Sirmione che il 15 settembre 2023 ha massacrato a calci e pugni la madre, Nerina Fontana, 72 anni, nella casa che divideva con lei e la moglie ucraina. Pilota di rally, l’imputato era in aula accanto al difensore Marco Capra. Un banco dietro lo zio Giampaolo, parte civile. La difesa ha nuovamente formalizzato la richiesta di abbreviato, già bocciata dal gup essendo l’omicidio aggravato un reato punibile con l’ergastolo, ciò che rende impraticabile un rito alternativo. Il deposito dell’istanza però permette un recupero dello sconto di pena in caso la sentenza riconosca un bilanciamento tra aggravanti (i futili motivi e il legame parentale) e attenuanti.

"Ho avuto un black out, non so perché l’ho fatto", ripete dal carcere l’imputato. Con Fontana marito e moglie, senza amici, uscivano a pranzo, andavano al lago e in montagna. Erano sempre insieme. Non c’erano tensioni. La vittima aveva cambiato atteggiamento una decina di giorni prima dell’omicidio, dopo il rientro della coppia da una vacanza in Ucraina.

L’anziana si era chiusa nel mutismo, ad alcuni parenti aveva confidato di temere un trasferimento del figlio all’estero. Di colpo pare volesse buttarlo fuori casa, e Andreoli cercava un alloggio in affitto. Durante un chiarimento la madre avrebbe insultato la nuora, e questo l’avrebbe mandato fuori di testa. Una perizia difensiva ha evidenziato tratti di personalità ossessivo-compulsivi e schizoidi. Non tali però da inficiarne la capacità di intendere e di volere. Si torna in aula il 24 settembre.

B.Ras.