FEDERICA PACELLA
Cronaca

Alcol e cocaina, a Brescia il Covid fa esplodere le dipendenze

Aumentati del 119% gli assuntori di sostanze stupefacenti segnalati alla Prefettura. L’esperto: "Una pandemia nella pandemia"

di Federica Pacella

Alcol, ma soprattutto cocaina: con la pandemia sono esplose anche le dipendenze. Lo conferma Antonio Vita, direttore del dipartimento di salute mentale e dipendenze dell’Asst Spedali Civili di Brescia e ordinario di psichiatria dell’Università degli studi di Brescia. "Il nostro è un osservatorio molto ampio – spiega – perché seguiamo sia i disturbi psichici che le dipendenze patologiche, per un totale di circa 3mila persone prese in carico all’anno. Il periodo della pandemia è stato particolarmente impegnativo per la popolazione in generale, tanto che ormai abbiamo accumulato numerose evidenze scientifiche, non solo narrative, sul fatto che ci sia stato un incremento significativo di ansia, depressione, elementi di stress, insonnia". Per quanto riguarda le dipendenze e le patologie psichiche si è registrata una relazione bidirezionale con Covid. "Abbiamo osservato che da un lato i pazienti con dipendenze e disturbi mentali sono stati più suscettibili al contagio ed alle forme gravi di Covid, con ospedalizzazioni e sequele negative". Il motivo? "L’uso di comportamenti meno attenti nell’uso delle mascherine e del distanziamento hanno esposto queste persone a rischio maggiore. Le persone con disturbi mentali in generale sono affette inoltre da comorbilità, per cui questo spiega le forme più gravi di Covid". Dall’altra parte, chi è guarito da Covid, soprattutto dalle forme gravi, ha avuto poi un maggior rischio di sviluppare ulteriore disagio o di veder insorgere disturbi mentali, come emerso soprattutto tra i più giovani.

Questo è sfociato in molti casi all’accostamento o all’incremento dell’uso di sostanze come droga e alcol. Nel 2021 sono state circa 400 le persone prese in carico dal servizio del Civile per la dipendenza da cocaina, circa un migliaio per l’alcol, solo per la città di Brescia. "In tempi di pandemia l’accesso ai servizi è un indicatore un po’ bugiardo, perché bisogna tener conto delle restrizioni che lo hanno condizionato o limitato, per cui va letto con un approccio critico. Quello che notiamo è che soprattutto per cocaina e altre dipendenze patologico-comportamentali l’accesso è tornato ai livelli pre-pandemia. Considerando che oggi, però, c’è una maggiore resistenza a recarsi nelle strutture, l’omogeneità rispetto ai numeri del 2019 va valutata come incremento della condizione clinica sul territorio. Qualcuno ha parlato di una pandemia nella pandemia. Io direi che c’è un’emergenza salute mentale in senso lato e che ci aspettiamo un incremento nel post pandemia". Che il consumo di droga sia aumentato, in generale, nell’anno della pandemia, del resto, è dimostrato anche dai numeri forniti dalla Polizia di Stato: a fronte di un calo complessivo dei reati (-33% furti, -12% di denunce), nel 2020 gli assuntori di sostanze stupefacenti segnalati alla Prefettura di Brescia sono aumentate del 119%. "I nostri dati fotografano la parte di chi cerca aiuto – sottolinea Vita – poi c’è l’uso vastissimo di queste sostanze che poi magari non diventano vere e proprie dipendenze".