FEDERICA PACELLA
Cronaca

Brescia, la provincia punta sull’aeroporto di Montichiari

Acquisite le quote della "Catullo" cedute dalla Camera di Commercio di Mantova

La Provincia ha deciso di scommettere sull’aeroporto di Montichiari

Prove di dialogo tra Provincia, Regione e Comuni che ruotano attorno all’aeroporto di Montichiari, per provare a pianificare l’evoluzione dell’area, in vista dell’auspicato rilancio dell’infrastruttura per il cargo. A delineare il cammino che la Provincia ha intrapreso sull’aeroporto è stato il presidente Samuele Alghisi con il vicepresidente Guido Galperti, in occasione del consiglio provinciale (aperto con il ricordo delle vittime delle foibe sollecitato da Fratelli d’Italia) in cui è stata approvata l’acquisizione delle azioni della “Catullo“ messe in vendita dalla Camera di Commercio di Mantova. Il provvedimento è passato con i voti del centrodestra, che hanno consentito al centrosinistra di non finire in minoranza, visto il voto contrario del consigliere di maggioranza Marco Apostoli. L’acquisizione, che segue l’aumento di capitale da 730mila euro di luglio, vale per il Broletto solo 14mila euro, perché l’intera quota messa in vendita, da 326mila euro, è stata ripartita anche tra altri soci, tra cui la Save. Fino ad oggi, altri potrebbero aderire, riducendo ulteriormente la parte per Brescia, che attualmente detiene poco più del 2% della società. Dubbi sull’utilità dell’investimento li ha sollevati Apostoli: "In questa società siamo solo per metterci soldi pubblici: non ci sono utili e non siamo in grado di determinare nessun piano industriale". Secondo Galperti, invece, negli ultimi 3 anni la Provincia ha recuperato un ruolo. "Strade, collegamenti ferroviari, possibilità di costruire spazi per la logistica: abbiamo il compito di disciplinare l’area attorno all’aeroporto, e possiamo farlo se la Regione ci dà la delega per il riscrivere il piano (Piano Territoriale Regionale d’Area, ndr)". Si guarda anche al rapporto con i Comuni, restii a concedere spazi per la logistica: secondo Galperti, sarebbe utile introdurre meccanismi di compensazione. "Sta iniziando un cammino di interlocuzione con i territori – ha spiegato Alghisi - abbiamo la forte sensazione che l’interesse generale paventato da 20 anni abbia finalmente la possibilità di essere messo a terra".