
Reparto caldaie, centrale Lamarmora presentazione lavori
Brescia, 20 aprile 2020 - A2A ha deciso di abbandonare l’uso del carbone alla Centrale Lamarmora di Brescia e lo farà nei tempi più brevi possibili. A renderlo possibile è la serie di investimenti effettuata nel recente passato, che hanno consentito la realizzazione degli accumuli termici alle Centrali Lamarmora e Nord e dei progetti di recupero di calore da attività industriali e dal termoutilizzatore. "La decisione – dicono da A2A – punta, oltre che a favorire la sostenibilità, a prevenire le criticità di scenario post Covid-19, che già fanno presagire una forte incertezza negli approvvigionamenti del carbone: materia prima il cui trasporto internazionale avviene via nave o su gomma".
Questa decisione renderà l’anno in corso la prima stagione termica senza carbone in larghissimo anticipo rispetto alle indicazioni del Piano Nazionale Integrato Energia e Clima del MISE, che ha sollecitato l’uscita dal carbone in Italia nel 2025. Il sistema di teleriscaldamento di Brescia è stato riconosciuto dalla Commissione Europea come un esempio di eccellenza. Il sistema evita ogni anno l’emissione in atmosfera di oltre 400 mila tonnellate di CO2 e il consumo di oltre 150 mila tonnellate equivalenti di petrolio, l’utilizzo di risorse energetiche locali e la competitività dei prezzi.
La decarbonizzazione della Centrale di Lamarmora va così ad aggiungersi al puzzle. "La sezione cogenerativa della Centrale Lamarmora rappresenta oggi, dopo il termoutilizzatore, la seconda fonte di generazione di calore per la città e produce ogni anno tra il 25% e il 30% dell’energia distribuita dalla rete di teleriscaldamento. Negli ultimi anni A2A ha investito in interventi di miglioramento dei presidi ambientali. "L’impianto già oggi non solo rispetta i limiti di emissione attuali ma è in grado di rispettare anche quelli futuri in relazione all’attesa evoluzione normativa".