
Crescono i contribuenti che scelgono di destinare il 5 per mille dell’Irpef a enti benefici o di ricerca
Brescia – Cinque per mille raddoppiato in tre anni per Brescia, anche se la fetta più grossa è per pochi. Secondo l’elenco dei beneficiari pubblicato dall’Agenzia delle entrate, 1.661 realtà bresciane (enti no profit, ricerca scientifica e sanitaria, Comuni, beni culturali, enti gestori di aree protette) hanno ottenuto 6 milioni di euro dai contribuenti che hanno scelto di destinare loro il 5 per mille in sede di dichiarazione dei redditi: nel 2022, l’importo era di circa 3,5 milioni di euro.
L’incremento è frutto di una maggiore consapevolezza dell’importanza che questo strumento riveste per molte realtà, soprattutto quelle più piccole. Un peccato, quindi, che, come sottolinea da anni il terzo settore (l’ultimo appello è stato di Emergency), la sensibilità dei cittadini sia in parte vanificata dal tetto di 525 milioni di euro: l’eccedenza destinata dai contribuenti al 5 per mille al no profit va dallo Stato (sul tema sono state presentate nelle scorse ore due interrogazioni parlamentari). In Lombardia, per il 5 per mille per l’anno 2024 ammonta a oltre 187 milioni di euro.
A farla da padrone, a livello regionale, Fondazione Airc per la ricerca sul cancro (71,8 milioni), Emergency (10 milioni), Istituto europeo di oncologia (quasi 8 milioni di euro). La tendenza, guardando le realtà con maggior preferenze, sembra esser quella di premiare ricerca scientifica e sanitaria, mentre c’è un po’ più di “raffreddamento” sulle grandi realtà che si occupano di cooperazione internazionale allo sviluppo, probabilmente percepita come troppo distante.
Secondo Open-Cooperazione, dal 2015 al 2024 le firme per le 20 Ong più grandi (da Medici senza frontiere a Emergency, da Unicef ad Action Aid) sono passate da oltre un milione del 2015 a meno di 850mila del 2024. L’analisi più locale conferma questo quadro analogo.

Nel Bresciano, sono le Acli provinciali Aps l’ente ha ottenuto il numero maggiore di preferenze (8159) e di importo (oltre 165mila euro), seguite da Uno per tutti, tutti per loro di Chiari, che si occupa di salvare gli animali, Fondazione Poliambulanza, Associazione Bambino Emopatico, Ospedale Fatebenefratelli.
“Questa generosità è una conferma – spiega Rita Tagassini, responsabile organizzativa segreteria Acli provinciali di Brescia – che premia il lavoro svolto con i nostri servizi, ma anche con tanti progetti che abbiamo messo in campo. Penso allo sportello per la salute, ai punti di facilitazione per il digitale, ma anche alle iniziative per la pace, come Percorri la pace, o alla formazione sulla geopolitica con Fabula Mundi”.
C’è la percezione che le persone preferiscano dare il proprio contributo a realtà magari meno blasonate, ma di cui possono vedere l’operato e anche beneficiare direttamente? “C’è una modifica dell’orientamento – sottolinea Tagassini – anche perché tante realtà piccole in questi anni si sono attivate per poter beneficiare del 5 per mille, e questo ha favorito una redistribuzione. Lo vedo un aspetto positivo, perché c’è il collegamento all’interno della comunità, senza contare che, per un’associazione piccola, anche poco è comunque importante”. In effetti, sono pochi beneficiari che potranno contare su cifre importanti: nel Bresciano sono solo 15 quelle sopra i 50mila euro, mentre 1.550 sono sotto i 10mila euro.