Addio all’albero monumentale, il grande abete rosso "ammazzato” da un insetto killer. Cos’è e come attacca il bostrico

Brescia, il più grosso e storico abete rosso della Val Palot abbattuto e rimosso. L’ex guardia boschiva: patrimonio naturale a rischio, bisognava intervenire prima

L'abete tagliato e il bostrico, l'insetto killer

L'abete tagliato e il bostrico, l'insetto killer

Fraine  (Brescia), 22 aprile 2024 –  Il vecchio signor e dell’Alto Sebino bresciano, probabilmente l’abete più antico tra Pisogne e la Bassa Valcamonica, non esiste più. Attaccato dall’implacabile bostrico, l’insetto che ha proliferato dopo la Tempesta Vaia, quello che era un magnifico abete rosso alto 46 metri, diametro di 430 centimetri e 130 anni di vita, nel giro di 12 mesi è seccato completamente e così i gli assegnatari dell’area dove si trovava lo hanno abbattuto perché irrecuperabile.

“Dispiace che il grande abete rosso sia stato subito portato via – commenta Giuseppe Quetti, volontario impegnato nella conservazione dei boschi dell’Alto Sebino ed ex Guardia boschiva comunale – com’era nella facoltà di chi ha acquistato quel lotto. Sarebbe però stato bello conservare almeno una parte del tronco, per non dimenticare il più grosso e probabilmente antico abete della Val Palot. La Regione l’aveva registrato come monumentale". La situazione, in alcune zone di Pisogne e in particolare in Val Palot, è critica. Il bostrico ha fatto ammalare migliaia di albe ri.

“Stiamo perdendo un patrimonio storico naturale di incommensurabile valore – spiega Quetti – e sembra che chi dovrebbe non si renda conto di quanto accade. A Conferma di questo vengono piantumati nuovi alberelli segnalati da tubicini, che secondo gli esperti dovrebbero sostituire gli abeti. Forse qualcuno dovrebbe vedere i boschi tagliati qualche anno fa dove sono ricresciuti abeti nuovi, alti circa un metro, che hanno il vantaggio di non attirare il bostrico". Intanto però i boschi antichi stanno scomparendo a causa di un insetto che vive in zona da una quindicina di anni ma che ormai sta dilagando.

Quando il bostrico attacca la pianta, non c’è più nulla da fare. La vedi morire poco a poco, come se la sua vita venisse inesorabilmente risucchiata. Non vi sono cure né rimedi. Bisognava intervenire prima, quando ci si è resi conto del problema, anziché disinteressarsene". Il taglio dei boschi si fa da sempre, non è una novità legata al bostrico che però l’ha resa impellente, andando a impoverire un’area prima verdissima.