L’Atalanta per la sfida casalinga di sabato contro l’Udinese confida di recuperare Mario Pasalic, che da ieri si allena regolarmente con il gruppo a quasi tre settimane di distanza dalla distorsione alla caviglia, e spera anche di ritrovare Duvan Zapata. Anche solo per un’apparizione in panchina. Abbastanza scontato il rientro del croato, meno quello del colombiano fermatosi due settimane fa per l’ennesimo guaio muscolare, per una lesione di primo grado al muscolo semimembranoso della coscia destra.
Raffica di acciacchi
Il quinto infortunio dal dicembre 2021, da quando la carriera del bomber di Calì di fatto si è impantanata. Due soli gol in quindici mesi, saltando in serie A 19 partite su 43. In questo campionato il centravanti colombiano ha collezionato 15 presenze, con un minutaggio medio vicino ai 45 minuti, e appena un gol, segnato il 9 novembre nella sconfitta a Lecce.
Gasperini non gli mette fretta, sabato ha spiegato che il giocatore “ha ripreso a correre, vediamo se può esserci con l’Udinese ma è difficile, probabilmente in quella dopo”, che sarebbe il Napoli.
I trascorsi del cafetero
Il cafetero curiosamente sarebbe ex di turno in entrambe le gare: al Napoli ha giocato dal 2013 al 2015, all’Udinese dal 2015 al 2017, poi l’anno alla Sampdoria con cui è esploso prima di approdare a Bergamo. Dove ha collezionato numeri stellari fino al dicembre 2021: 23 gol il primo anno, altri 55 nei due anni e mezzo successivi. Poi due soli gol nel 2022, zero in questo inizio di 2023.
L’attaccante scalpita per rientrare e per giocare, sta aumentando i carichi di lavoro e Gasperini lo aspetta, ricordando che “l’Atalanta ha bisogno dei gol di Muriel e Zapata, senza i loro gol non possiamo andare troppo lontano”. Sulla sua convocazione contro l’Udinese si deciderà venerdì, dopo l’ultimo allenamento, ma c’è un discreto ottimismo, altrimenti sarà per la settimana successiva al Maradona a Napoli.
Ma Zapata ormai è sulla via del rientro e da questo mese di marzo vuole essere protagonista nel finale di campionato con la Dea, con i suoi gol, con la sua fisicità in area.