
Retegui (ANSA)
Bergamo, 9 luglio 2025 – Fumata bianca per il trasferimento di Mateo Retegui in Arabia. Manca solo l’ufficialità, mancano ancora dettagli burocratici ma nel tardo pomeriggio è stato raggiunto l’accordo tra l’Atalanta e l’Al Qadsiah per una cessione record del 26enne attaccante argentino naturalizzato italiano per la cifra clamorosa di 65 milioni più 3 di futuri bonus. Affare che sta per permettere al club bergamasco di realizzare la più clamorosa delle plusvalenze, vendendo a 65 milioni (più 3 di bonus futuri) un giocatore acquistato dal Genoa appena undici mesi fa per 22, mettendo un saldo positivo a bilancio di più 43 milioni.
La Dea ora ha pronto un piano B, potendo investire subito una cifra importante, intorno ai 25 milioni, per arrivare ad altri attaccanti azzurri come Lorenzo Lucca, 25enne torre torinese in uscita dall’Udinese con cui ha segnato 20 gol nell’ultimo biennio, oppure il coetaneo Giacomo Raspadori, jolly offensivo decisivo negli ultimi due scudetti del Napoli, già esperto a livello di Champions, tra gli azzurri trionfatori all’Europeo del 2021.
Decisivo per arrivare alla cessione dell’attaccante il rialzo dell’offerta dell’Al Qadsiah nel tardo pomeriggio, salendo da 53 a 65 milioni, mettendo sul piatto anche un ingaggio faraonico da 20 milioni l’anno per tre anni, per Retegui. Cifre stellari per un giocatore passato in appena due anni dagli ingaggi modesti del calcio argentino al Genoa neopromosso in A e poi all’Atalanta, dove e’ arrivato nell’agosto scorso con un biglietto da visita di appena 7 gol nel suo primo anno in A. Poi i 25 gol di questo campionato e ora la un contratto che cambia la vita anche al resto della famiglia.
Retegui peraltro ha tentennato fino all’ultimo: nell’anno che porta ai Mondiali americani confinarsi nella periferia dorata della modesta Saudi League potrebbe frenare o persino compromettere le ambizioni da maglia azzurra. I concorrenti come Scamacca, Lucca, Raspadori o altri emergenti giocheranno in serie A e in Champions, mettendosi in luce nelle vetrine pallonare più prestigiose. E anche per il ct Gattuso sarebbe complicato volare in Arabia per seguire un solo giocatore azzurro dal vivo. Ma alla fine il richiamo delle ricche sirene arabe ha prevalso…
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