FABRIZIO CARCANO
Atalanta

Atalanta, emergenza infortuni muscolari: è il conto pagato dopo gli Europei

Da Gosens a Pessina: i giocatori impegnati con le Nazionali in estate stanno avendo problemi fisici. Stesso discorso per i colombiani Muriel e Zapata

Matteo Pessina si è infortunato durante la partita contro il Milan

Bergamo - L’Atalanta sta pagando un conto salatissimo, in termini di infortuni muscolari, per le fatiche estive dei suoi tanti calciatori impegnati nei campionati europei e sudamericani. Giocatori che, dal post lockdown, dal giugno 2020, hanno giocato ininterrottamente un’ottantina di partite, salvo fermarsi appena tre settimane nell’agosto 2020 e nel luglio 2021, sei settimane in 14 mesi a tutta birra, con campionato, Champions, Coppa Italia, nazionali, viaggi e tutto il resto. Non è un caso che quasi tutti gli infortuni nerazzurri siano muscolari e che tutti gli infortunati siano reduci dai tornei continentali.

Per fare un esempio chiaro: chi come Djimisiti, Palomino o Ilicic non aveva le nazionali a giugno non sta avendo problemi. A differenza di Duvan Zapata e Luis Muriel, arrivati alla semifinale sudamericana con la Colombia a luglio inoltrato: il primo si è infortunato al ginocchio a Ferragosto restando fuori quattro settimane, il secondo ha riportato una lesione al quadricipite il 30 agosto ed è rientrato la scorsa settimana.

È andata peggio a Robin Gosens: il nazionale tedesco starà fuori per almeno due mesi per una lesione al muscolo femorale rimediata mercoledì scorso in Champions contro lo Young Boys. L’eroe azzurro Matteo Pessina domenica contro il Milan ha riportato una lesione di secondo grado al flessore, anche per lui una sosta forzata di almeno un mese, mentre l’altro azzurro Rafael Toloi ha saltato il Milan e probabilmente salterà l’Empoli alla ripresa: anche lui per un problema muscolare sempre al flessore.

Una preparazione atletica accorciata, ripartendo il primo agosto per essere in campo appena tre settimane dopo (nel 2019 erano cinque le settimane di lavoro estivo), turni infrasettimanali, gli impegni con le nazionali: dietro questa catena di infortuni c’è un logorio indotto da un calendario intensificato, da cicli di troppe partite. E una squadra fisica, che corre tanto come la Dea, ne sta pagando il prezzo più alto…