Bergamo si candida a "Città creativa dell'Unesco"

Bergamo si candida con il proprio elemento strategico

Il convegno che ha lanciato l'iniziativa

Il convegno che ha lanciato l'iniziativa

Bergamo, 29 settembre 2018 -  Bergamo si candida a “Città creativa dell’Unesco”, la rete mondiale dell’Onu creata nel 2004 «per promuovere la cooperazione tra le città che hanno identificato la creatività come elemento strategico per lo sviluppo sostenibile».  L’annuncio, presente il sindaco Giorgio Gori, è arrivato durante il convegno di apertura della rassegna casearia di «Forme – Bergamo capitale europea dei formaggi», in programma fino a domani in Città Alta. 

Attualmente sono nove le città italiane che fanno parte delle rete mondiale di 180 inserite nel network della Città Unesco: Bologna (musica), Fabriano (artigianato), Roma (cinema), Parma (gastronomia) Torino (design), Milano (letteratura), Pesaro (musica), Carrara (artigianato) e Alba (gastronomia). «La candidatura di Bergamo è quella del territorio della Cheese Valley – ha detto il presidente dell’associazione “San Matteo – Le Tre Signorie” di Branzi Francesco Maroni – ovvero un’area delle Orobie che comprende le province di Bergamo, Sondrio e Lecco attorno al pizzo dei Tre Signori. Un territorio piccolo, ma culla millenaria di tradizioni e saperi caseari che hanno fatto da riferimento anche per il resto delle Alpi e poi della pianura. La storia, insomma, conferma l’unicità sotto questo punto di vista del nostro territorio, che oggi può vantare, unico in Europa, nove formaggi Dop».  A guidare Bergamo e la Cheese Valley nelle tappe di avvicinamento alla candidatura è l’International Knowledge Institute US Chapter rappresentato ieri, nel convegno svoltosi a palazzo della Ragione di Bergamo, da Giuseppe Biagini. «In un territorio difficile come quello montano – ha detto – la produzione casearia è stata sempre sostenibile e per 400 anni ha costituito l’economia di queste valli. Oggi la tradizione è in difficoltà: entrare nella rete delle Città Unesco vorrebbe dire rinvigorire questo patrimonio di valori e saperi».