Massimo Giuseppe Bossetti
Bergamo, 25 ottobre 2014 - "Non ritengo ci sia un complotto ai danni di Bossetti. Non penso sia un delitto a sfondo sessuale", anche se "il dna puo' essere trasferito". A sollevare la questione è stato durante la trasmissione 'Quarto grado' Claudio Salvagni, l'avvocato di Massimo Bossetti, in carcere per l'omicidio di Yara Gambirasio, il quale ha sostenuto che "la Procura indaga a senso unico". "Tutte le piste devono essere aperte e vagliate fino alla conclusione delle indagini - ha detto il legale -. Non voglio dare rilievo a una pista piuttosto che a un'altra. Anche la Procura ha indagato per un periodo sulla pista dell'eventuale ritorsione ai danni del padre di Yara, e io mi sono permesso di risuggerirla come tante altre possibilita'".
Per il legale, "Il Dna può essere trasferito. Noi riteniamo di poter ricostruire una pista alternativa. Ci stiamo attrezzando per un esperimento, una semplice ricostruzione, che tenendo conto del contesto, verificherebbe la modalità di trasferimento del Dna". L'avvocato ha ricordato le parole di Bossetti nel momento in cui ha comunicato al suo assistito che la richiesta di scarcerazione era stata respinta: "E' stato uno dei momenti più intensi e drammatici della mia vita professionale. Mi sono trovato di fronte un uomo che fin dal primo giorno urla la sua innocenza e che confidava venisse accolta l'istanza. Ha detto che la persona descritta in quelle righe non era lui". "E' impossibile perché sono innocente - ha esclamato Bossetti -. Come possono pensare che si possa reiterare un delitto di questa specie?". "La sua condizione di isolamento è estrema - ha concluso Salvagni -. la sua cella è un vero loculo, lunga poco più di due metri, tocca la parte destra con la mano destra e la sinistra con la mano sinistra".