A San Pellegrino sfila la rabbia: "Dateci la variante di Zogno"

Oltre mille persone e 40 sindaci per protestare contro i ritardi nei lavori

SFILATA Il corteo di San Pellegrino

SFILATA Il corteo di San Pellegrino

San Pellegrino (Bergamo), 4 febbraio 2018 - Una manifestazione per protestare contro i cronici ritardi nella realizzazione della variante di Zogno, struttura fondamentale per la viabilità della Valle Brembana, e della tangenziale sud di Bergamo, le tratte Treviolo-Paladina e Paladina-Villa d’Almè. È stata organizzata ieri pomeriggio dai sindaci di San Pellegrino, Vittorio Milesi, e di Zogno, Giuliano Ghisalberti, che hanno chiamato a raccolta quaranta primi cittadini della Valle Brembana e della Valle Imagna. Presenti all’appuntamento anche circa mille persone e i rappresentanti dei sindacati. "La montagna ha bisogno di strade, non di convegni. Viabilità valli: la pazienza è finita", questo lo slogan scelto dagli organizzatori. Il corteo è partito alle 14.30 dal piazzale della ditta San Pellegrino, in località Ruspino, e si è poi diretto verso il municipio.

"La mancata realizzazione di quest’opera - hanno sottolineato il sindaco di San Pellegrino e il collega di Zogno - compromette lo sviluppo e l’occupazione delle valli Brembana e Imagna e condiziona la vita delle persone che per studio o lavoro sono costrette a muoversi su Bergamo e Milano. Le opere finanziate da oltre 10 anni devono essere realizzate senza ulteriori ritardi". Ritardi che secondo Milesi, "rischiano anche di condizionare gli investimenti annunciati dal Gruppo Percassi per la realizzazione a San Pellegrino dell’Hotel Terme, albergo a 4 stelle con oltre 100 stanze, di un’area residenziale con un centinaio di appartamenti e di un centro commerciale di 4mila metri quadrati. Un investimento totale di 100 milioni di euro, che il Gruppo Percassi ha già detto di voler mettere a disposizione solo quando ci saranno certezze sulla variante di Zogno".

Ma di certezze sulla ripresa dei lavori non ce ne sono, anche se qualcuno azzarda il 2019. I lavori, iniziati nel 2012, sono fermi dal 2014 per mancanza di fondi, nonostante nel 2015 Regione Lombardia abbia comunicato l’intenzione di stanziare i 33 milioni che mancano per la realizzazione della variante. Il nodo è tutto tecnico e riguarda lo step precedente il progetto definitivo della cui stesura è stata incaricata la Provincia di Bergamo. Gli uffici di via Tasso hanno presentato un primo progetto un anno fa. Ma la società che ha il compito di verificarne la fattibilità l’ha bocciato a più riprese. Per Pasquale Gandolfi, consigliere provinciale delegato alla Viabilità, "Infrastrutture Lombarde (la società a cui spetta di indire la gara pubblica per l’assegnazione dell’appalto, ndr) sta spaccando il capello in quattro".