CLUSONE (Bergamo)
Uno mostra sulla bottega artigiana di una volta, che fa riflettere sull’importanza di questi luoghi per l’arte valorizzando una dimensione, quella delle botteghe d’arte e di artigianato appunto, che sta scomparendo e con essa anche un patrimonio di conoscenze. È dedicata alla storia di una delle maggiori botteghe della Bergamasca, quella della famiglia Nani di Clusone, artisti cesellatori, sbalzatori, scultori e restauratori, oltre 150 anni di attività, la mostra “La Bottega Nani“ allestita nel Museo della Basilica di Clusone. L’esposizione che raccoglie 70 opere visitabili fino al 3 novembre ed è curata dal comitato del museo, racconta dell’attività della famiglia bergamasca la cui bottega clusonese si trovava proprio nel cuore della cittadina della Valle seriana, in piazza S.Anna, prima che si trasferisse a Bergamo (1926), in via Torretta,, dove diventò un punto di ritrovo per gli artisti del tempo, da Coter a Galizzi e Manzù, ad esempio. La rassegna ospita lavori di Abramo Nani (1857-1936), Attilio “Tilio“ Nani (1901-1959), fino a quelle dei figli Claudio, Cesare. Giuseppe e infine quelle degli eredi in vita Attlio Nani (figlio di Cesare) che ora prosegue l’attività nella Bottega Nani a Bergamo. All’ingresso del museo si viene accolti da una prima scultura di Tilio Nani, un angelo in argento imbutito e cesellato. Nell’ingresso anche l’opera donata in questi giorni da Attilio Nani al museo, un tondo in bronzo raffigurante la cacciata di Lucifero dall’Eden e poi un grande Cristo crocifisso di Claudio Nani. Le prime due sale del museo sono dedicate alla presentazione della bottega, con l’esposizione di alcune opere di Abramo Nani, tra cui una porticina di tabernacolo della chiesa del Paradiso di Clusone. È Abramo ad avviare nella bottega del padre e dello zio i primi lavori di pulitura, restauro e argentatura di oggetti sacri e profani.Michele Andreucci