
Bergamo, 29 giugno 2023 – Ventitrè morti in due anni. È il drammatico bilancio delle persone che hanno perso la vita nei fiumi bergamaschi. Quest’anno, con l’avvio della bella stagione, sono già morti un diciottenne di origine egiziana, annegato il 2 giugno nell’Oglio, a Calcio, e un sedicenne, pure lui nativo dell’Egitto, annegato il 22 giugno nel lago di Endine, a Spinone.
Per cercare di fronteggiare un fenomeno che desta sempre più preoccupazione, i sommozzatori volontari di Treviglio, in collaborazione con l’associazione “Ragazzi on the road“ (si occupa di sicurezza sulle strade) e l’Azienda regionale emergenza urgenza del 118, hanno installato praticamente ovunque sulle rive alcuni cartelli con la scritta "23 morti in due anni nei nostri fiumi! Non essere il prossimo! Divieto di balneazione". Le frasi in italiano sono tradotte in inglese, francese e arabo. Il cartello contiene anche un Qr code per la chiamata diretta al 112.
"Punti sicuri dove fare il bagno nei nostri fiumi? Non ce ne sono – sottolinea Giacomo Passera, fondatore e presidente dell’associazione di volontari sub di Treviglio, che monitora costantemente con il gommone le rive e le acque di Adda, Brembo, Serio e Oglio per prevenire eventuali tragedie –. Purtroppo il caldo invita a rinfrescarsi, ma è davvero pericoloso. Basti pensare che il fondo, solitamente scivoloso, può passare da venti centimetri ai due metri di profondità nel giro di pochi passi".
Oltre ai cartelli , i sommozzatori hanno rispolverato le “12 regole d’oro” per i bagnanti dei fiumi. "Il divieto di balneazione non è posto a caso – prosegue Passera –: indica un vero e proprio pericolo per la propria vita. È la prima regola. E poi: non entrare in acqua se non si sa nuotare e non improvvisarsi bagnini. Indossare sempre sandali, non camminare su lastre di cemento o sassi che potrebbero far scivolare; non contrastare la corrente e non farsi prendere dal panico ma farsi trasportare per raggiungere la riva; non entrare in acqua dopo mangiato, aver bevuto alcolici o accaldati; non tuffarsi da ponti o trampolini improvvisati; non avventurarsi mai in acqua da soli; non entrare in acqua nei pressi di sbarramenti o dighe; non avvicinarsi ai soccorritori in caso di intervento per non creare intralcio.