FEDERICA PACELLA
Cronaca

Pendolari Trenord, rimborso beffa: lo sconto copre a malapena l'aumento dei biglietti

A giugno 21 direttrici su 42 sotto l’indice di affidabilità. La petizione online di protesta ha già raccolto 20mila firme

"Questi treni sono moderni, puliti, dotati di AC, puntualissimi... comodi... hanno in ogni vagone l’area per posizionare biciclette e monopattini. Il controllore è presente, chiede il biglietto... tutti portano la Ffp2". Scatti dalla Sicilia, condivisi da un pendolare di Trenord, sul gruppo Facebook che riunisce i viaggiatori lombardi (circa 600mila al giorno nei primi 5 mesi del 2022). "A volte si parla di Nord come avessimo i servizi migliori a prescindere, poi sali su un regionale così e ti chiedi se invece tu non stia vivendo nel terzo mondo", il commento amaro, ma inevitabile per chi ogni giorno si trova a dover fare i conti con ritardi, soppressioni, vagoni affollati nelle ore di punta, nonostante l’inserimento di nuovi treni. 

I dati relativi all’indice di affidabilità del mese di giugno 2022 per le direttrici del servizio ferroviario regionale, del resto, confermano i problemi lamentati dai viaggiatori. Su 42 direttrici, 21 non sono rientrate nello standard minimo di affidabilità del 5%: tra le peggiori, la Piacenza-Lodi-Milano, la Cremona-Treviglio, la Brescia-Piadena-Parma, la Mantova-Cremona-Lodi-Milano, la Mortara-Novara.

Per ripagare i pendolari dei disagi, a settembre, gli abbonati delle direttrici che non rientrano nello standard di affidabilità di giugno potranno avere uno sconto del 30% sull’abbonamento mensile o, nel caso di abbonamenti annuali, potranno richiedere il bonus alla scadenza della validità del proprio abbonamento. Magra consolazione, visto che comunque il costo di biglietti e abbonamenti è destinato ad aumentare per effetto dell’adeguamento all’inflazione: 3,82% sugli ordinari, +1,9% sugli integrati.

Pochi centesimi (euro per gli abbonamenti), che però stridono con le agevolazioni al trasporto pubblico fatte altrove (dai mezzi gratuiti per gli studenti in Emilia Romagna ai 9 euro al mese in Germania). Intanto, prosegue la raccolta firme della petizione lanciata su Change.org, I pendolari meritano un servizio ferroviario serio, da Raffaele Specchia e Cristina Maranesi: quasi in 20mila hanno firmato la richiesta di un cambio di rotta.