DANIELE DE SALVO
Cronaca

Tre giorni di agonia, la resa. Letale la ferita al collo: morto l’operaio di 56 anni

Giovedì Luciano Beretta era stato colpito da una sonda mentre verificava un macchinario. Longhi (Anmil): ora basta. Da un anno nel Lecchese non si registravano eventi simili.

Tre giorni di agonia, la resa. Letale la ferita al collo: morto l’operaio di 56 anni

Tre giorni di agonia, la resa. Letale la ferita al collo: morto l’operaio di 56 anni

Oggiono (Lecco) – Mentre in tutta Italia si stava celebrando la settantatreesima Giornata nazionale per le vittime degli incidenti sul lavoro, un operaio è morto, dopo essere stato colpito al collo da un tubo. La vittima di morte bianca è Luciano Beretta: aveva 56 anni, abitava a Missaglia, era sposato e papà di una figlia giovane. Luciano era dipendente alla Novatex di Oggiono, multinazionale italiana per la produzione di reti in ambito agricolo. Giovedì mattina ha infilato una sorta di sonda nel condotto di un macchinario a pressione di gas inerte per verificare se stesse funzionando: la macchina funzionava e la sonda gli è stata risparata contro come un proiettile che lo ha colpito dritto al collo, spaccandogli alcune vertebre cervicali e recidendogli la carotide.

Dopo essere stato soccorso e ricoverato d’urgenza in prognosi riservata in ospedale all’Alessandro Manzoni di Lecco, per tre giorni Luciano, che era presidente dell’associazione dei pescatori del suo paese, ha lottato con tutte le sue forze e con lui i medici che lo hanno assistito e operato, ma ieri mattina è morto in un letto di Rianimazione. L’annuncio è stato dato durante la cerimonia della Giornata per le vittime degli incidenti sul lavoro in corso a Oggiono.

"Stavamo considerando che da un anno nella nostra provincia non si registravano infortuni mortali sul lavoro, e invece... – sono le parole di Gianfranco Longhi, dell’Anmil lecchese –. Non deve succedere mai più". I colleghi di Luciano e i manager dell’azienda che per lui era come una famiglia sono sotto choc: "Non era mai accaduto nulla del genere". Il macchinario a cui stava lavorando non è stato sequestrato poiché non sarebbero state riscontrare anomalie, sebbene sia stata avviata un’inchiesta d’ufficio.

Zoello Forni, presidente nazionale dell’Associazione di mutilati e invalidi del lavoro, parla di una strage silenziosa: "Continuiamo a contare tre morti al giorno sul lavoro e oltre 2mila infortuni". Da gennaio ad agosto, in Lombardia i morti sul lavoro sono stati 112, mentre nei primi 7 mesi dell’anno sono stati denunciati 65.465 infortuni, in calo del 22%. In provincia di Lecco gli infortuni sono stati invece 2.128 e, fino a ieri, non si contavano vittime.