Trasporto locale C’è il rischio tagli alle corse

Pesano i mancati introiti causa la pandemia e l’aumento dei costi del carburante

Qualche timido segnale di ripresa si intravede, ma il sistema del trasporto pubblico locale bergamasco è ancora lontano dai livelli fatti registrare prima dell’avvento del Covid ed è destinato a soffrire ancora.

Spulciare i numeri presenti nel report 2022 fa una certa impressione. La riduzione di passeggeri dello scorso anno, rispetto al 2019, è stata del 21,8% circa, con un progressivo miglioramento dal -34% del gennaio scorso, al -8% di dicembre (me le oscillazioni sono forti: a novembre si era ancora al -24%). Per farla breve, i ricavi da traffico sono stati nel 2022 di 31 milioni di euro, contro i 36,6 di tre anni prima: 5,6 milioni di euro in meno. E gli aiuti sono arrivati solo in modo parziale. "A fronte di mancati ricavi pari a 35 milioni di euro nel triennio 2020-2022 - si legge nel rapporto stilato dall’Agenzia del Tpl - sono stati erogati ristori per circa 22 milioni". All’appello sul pregresso, pertanto, mancano circa 13 milioni. E il 2023 non si è certo aperto nel migliore dei modi, tra l’aumento dell’inflazione e i costi dei carburanti. I calcoli inseriti nell’autunno scorso nel bilancio di previsione dell’Agenzia paventano, nonostante un milione di euro in più circa in arrivo da Regione e Fondo nazionale trasporti, il rischio di un taglio alle corse per circa 170mila km. L’auspicio degli addetti, però, è di riuscire a scongiurare questo pericolo. "C’è una quota di avanzo di amministrazione che possiamo applicare, e dobbiamo vedere come evolveranno l’inflazione e le contribuzioni dagli enti", spiega il direttore dell’Agenzia, Emilio Grassi.

Michele Andreucci