Studente schiacciato da autobus, dirigenti Sab tornano a processo

Bergamo, dopo il proscioglimento per l’atroce morte del ragazzo di quattordici anni

La tragedia è avvenuta alla stazione degli autobus di Gazzaniga

La tragedia è avvenuta alla stazione degli autobus di Gazzaniga

Bergamo - Il giudice del tribunale, Massimiliano Magliacani, a luglio 2019, si era espresso con il proscioglimento nei loro confronti. Sentenza che era stata impugnata dal pm Giancarlo Mancusi. E il tribunale di Brescia ha accolto il primo ricorso. Per questo motivo torneranno in aula i tre dirigenti della Sab che coinvolti nella tragedia costata la vita allo studente di 14 anni, Luigi Zanoletti, di Ardesio che il 24 settembre 2018 morì schiacciato tra due bus nel piazzale della stazione di Gazzaniga. Il presidente del Cda Angelo Costa, il responsabile del servizio di prevenzione Moraldo Bosini e Massimo Gandini, datore di lavoro pro tempore e autore del documento di valutazione rischi erano stati accusati di cooperazione in omicidio colposo. Per quel terribile incidente è stato condannato a 5 anni con rito abbreviato l’autista senegalese Aliou Gningue, 58enne, difeso dagli avvocati Michelle Vavassori e Paolo Corallo. Era lui alla guida del primo bus autosnodato, che in accelerazione era andato a schiantarsi contro il secondo pullman fermo, spostandolo di quattro metri.

Nell’impatto tre studenti che stavano salendo a bordo del mezzo vennero travolti. Luigi morì per trauma addominale con choc emorragico e arresto cardiaco, Nell’incidente erano rimasti feriti Simone Bigoni, stessa età e stesso paese di Luigi e Paolo Marzupio, 16 anni di Valgoglio. All’origine dell’incidente ci fu una condotta imprevedibile da parte del guidatore, nonostante il piazzale dell’autolinee di Gazzaniga fosse in regola con le norme di sicurezza. Solo un errore umano, quindi. Un verdetto contestato dal pm, in particolare per la segnaletica del piazzale, giudicata non idonea, e il percorso pedonale, ritenuto pericoloso. Il magistrato aveva presentato un doppio ricorso contro il verdetto del giudice, che aveva assolto oltre ai dirigenti anche la Sab stessa: per la seconda parte, quella nei confronti di quest’ultima per il quale era stato stabilito il non luogo a procedere, manca ancora la pronuncia. La Sab tramite i propri legali aveva presentato richiesta di patteggiamento, e attraverso l’assicurazione aveva già versato alla famiglia della vittima un milione di euro. Risarciti anche i due feriti, con provvisionali di 520mila euro e di 50mila euro.