ALESSANDRO LUIGI MAGGI
Cronaca

"Tosta la rivalità Olimpia-Virtus. Costringe anche le altre squadre ad alzare l’asticella della qualità"

Parla l’allenatore comasco: "Pochi risultati in Europa? Messina non è tipo che si arrende facilmente"

"Tosta la rivalità Olimpia-Virtus. Costringe anche le altre squadre  ad alzare l’asticella della qualità"

"Tosta la rivalità Olimpia-Virtus. Costringe anche le altre squadre ad alzare l’asticella della qualità"

Pino Sacripanti spettatore neutrale di questo finale di stagione della pallacanestro italiana: "Sono a Cantù a riposarmi, e a fare un po’ di aggiornamento, con massima attenzione sulle prime due leghe nazionali".

E allora partiamo dalla serie cadetta, dove Trapani ha sconvolto tutti firmando Stefano Gentile e Amar Alibegovic. Fine delle speranze per le lombarde? "Fino ad ora pensavo ci fosse un equilibrio abbastanza forte tra tutte le squadre. Non c’era la squadra da battere. La Fortitudo ha il miglior coach, Forlì è solida, Cantù ha talento individuale con equilibrio da trovare. Non dimenticando Udine, Verona, Trieste. Questo doppio acquisto credo che sia veramente pesante. Alibegovic è giocatore notevole, di primissima fascia, in A2 può spostare. Stefano Gentile ha esperienza e conoscenza del gioco, è un valore aggiunto. Credo che siano interventi che non lascia dubbi su dove vogliano arrivare".

Intanto Cantù cade anche con Cividale certificando la crisi. "Durante l’anno ci sono momenti di flessione e altri di crescita. Ora sono in difficoltà. Mancano i risultati, però la Coppa Italia credo sia stata non centrata per pochissimo con Forlì. Hanno gente d’esperienza tale per fare bene, non darei per scontato che non arrivino in fondo".

La A2 sta passando dalle 32 squadre di qualche anno fa alle 20 del prossimo. Cresce la qualità?

"Sì. Con l’avvento di tanti coach stranieri in A1 anche il livello dei coach di A2 sta diventando alto. Lo stesso vale per i giocatori, però non possiamo ancora definirlo come un campionato di sviluppo. Ci sono ancora dei ’’vecchi’’ che lasciano il segno e giovani che cercano di emergere. Non è dedicato esclusivamente a una di queste due categorie".

La LBA pare in crescita, ma i risultati europei lasciano qualche dubbio...

"Il livello qualitativo si è alzato, come si vede dai risultati che spesso fanno quelle di bassa classifica con le grandi. Tutte hanno roster veri a 10 uomini, ci sono investimenti importanti durante la stagione per risollevarsi.A livello medio lo step c’è stato, magari manca l’eccellenza di giocatori devastanti come in Europa".

E il duopolio Olimpia Milano-Virtus Bologna è davvero un male?

"Avevo paura di questo dualismo, lo ammetto, un po’ come il presidente della VL Pesaro Ario Costa. Invece ha portato tutte le rivali ad investire di più e ad avere squadre con una struttura importante come Derthona, Brescia, Venezia. E anche la mia Napoli si sta irrobustendo".

La stagione di Olimpia Milano, invece, fino ad ora, è da dimenticare.

"Non saprei dare definizioni o spiegazioni precise. Ha avuto alti e bassi abbastanza notevoli, è andata a strappi, ha pochissime chance di arrivare ai play-in ma conoscendo Messina e l’anima di questa squadra diranno la loro sino alla fine. Chiaro che in questo momento ci sia delusione se non andranno ai play-in, ma non è mai facile".

E l’Italbasket di Gianmarco Pozzecco?

"Il suo segreto è gruppo. Credo che la forza siano la bravura di Pozzecco nel tenere uniti questi giocatori, e il frutto di tante annate di lavoro fatte prima. Io ero assistente nel 2017 agli Europei, per 13 anni ho guidato l’under-20, e tutti sono passati da lì. La stabilità di tanti anni di lavoro ha creato questa solidità".